Pensione di vecchiaia anticipata respinta: quali le possibili motivazioni?

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19/06/2020

Pensione di vecchiaia anticipata domanda respinta: ecco perchè l’INPS potrebbe sostenere che manchi il requisito sanitario per la deroga all’età di pensionamento.

Pensione di vecchiaia anticipata respinta: quali le possibili motivazioni?

Ci ha scritto un lettore che, inviando quanto legge sul sito dell’INPS, ci chiede come mai la domanda di pensione di vecchiaia anticipata sia stata respinta. Una domanda di pensione, solitamente, viene respinta nel caso in cui non si sia in possesso dei requisiti richiesti per l’accesso alla prestazione. Esaminiamo quali possono essere i casi di domanda respinta.

Pensione di vecchiaia anticipata respinta

Ricordiamo che la pensione di vecchiaia anticipata 80% è una misura di tutela per lavoratori dipendenti del settore privato e per lavoratori autonomi con invalidità pari o superiore all’80%.

I requisiti per accedere alla pensione di vecchiaia anticipata sono, quindi, nello specifico:

  • invalidità pensionabile certificata pari o superiore all’80%
  • almeno 20 anni di contribuzione accreditata
  • almeno 56 anni di età per le donne
  • almeno 61 anni di età per gli uomini
  • finestra di 12 mesi dal raggiungimento dei requisiti 

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Nel caso del nostro lettore l’INPS, nella motivazione della domanda respinta, specifica che “Reiezione per motivi sanitari -No deroga età per invalidità”. L’INPS, quindi, fornisce la sua spiegazione sottolineando che non sono presenti i requisiti sanitari per avere la deroga all’età di accesso alla pensione di vecchiaia con l’anticipo riservato ai lavoratori invalidi.


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Questo cosa potrebbe significare? Da un lato è possibile che l’invalidità posseduta non sia pari o superiore all’80% e per questo motivo non si ha diritto alla deroga che permette l’accesso alla pensione di vecchiaia con 56 anni per le donne e con 61 anni per gli uomini.

Dall’altro, però, la reiezione della domanda potrebbe essere motivata anche dalla mancanza di certificazione dell’invalidità pensionabile. Non basta, infatti, il riconoscimento dell’invalidità civile pari o superiore all’80% per poter accedere alla pensione di vecchiaia anticipata invalidi. Occorre che sia certificata, da una commissione medica dell’INPS, l’invalidità pensionabile. Questo perchè l’INPS anche se considera ai fini valutativi l’invalidità civile del richiedente, si assicura che sia una sua commissione medica a stabilire se sussistono i presupposti per il pensionamento anticipato.

Nel caso del nostro lettore, quindi, la domanda di pensione di vecchiaia anticipata respinta potrebbe derivare o da un’invalidità inferiore al 80% o dal fatto che non abbia seguito l’iter burocratico per la certificazione dell’invalidità pensionabile.

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