Imu unica casa ma non residente: perchè si paga la tassa?
Perchè si deve pagare l’IMU sulla prima casa se non ci si dimora abitualmente? Cerchiamo, in parole povere, di spiegare la legge.
L’esenzione dal pagamento dell’IMU spetta solo per l’abitazione principale, quella in cui il nucleo familiare ha la residenza e dimora abitualmente (ovvero dove dorme e consuma i pasti principali). A differenza, quindi, delle agevolazioni prima casa, per quel che concerne l’IMU l definizione di abitazione principale ha una sfumatura del tutto diversa.
IMU unica casa non residente
Una nostra lettrice ci scrive:
Buon giorno, sono proprietaria di un appartamento dato in comodato ďuso a mia madre. Trattasi di abitazione principale. Io e mio marito, per motivi di lavoro abitiamo in un’altra regione e siamo in affitto. Quella descritta prima è l’ unica proprietà posseduta.
Il comodato ad un parente di primo grado porta ad una riduzione della base imponibile dell’IMU (e quindi non ad una totale gratuità della tassa) solo nel caso che chi da in comodato l’immobile abbia la residenza nello stesso comune in cui è adibita l’abitazione che da in comodato.
Nulla c’entra con la riduzione il possedere o meno un’altra abitazione nello stesso comune (anche se è concesso il possesso di una seconda abitazione sempre nello stesso comune), ma la riduzione è data proprio dalla residenza nel comune in cui è ubicata l’abitazione data in comodato.
Perchè questa legge? Posso soltanto ipotizzare non essendo nella testa del legislatore: possedendo due abitazioni in due zone distinte, una potrebbe essere adibita a casa per le vacanze.
La legge non è giusta, su questo concordo con lei perchè se si possiede un’unica casa (come tra l’altro chi ha una sola casa e vi risiede) l’IMU dovrebbe essere esente. Ma così non è. Purtroppo se un soggetto possiede un’abitazione ma non vi risiede questa sarà considerata come seconda casa (la prima casa, anche se in affitto, è considerata sempre e solo quella in cui si dimora abitualmente).
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