Documento MIUR 22.02.2018: le nuove Indicazioni nazionali del primo ciclo scolastico
Documento MIUR 22.02.2018, presentate le nuove Indicazioni nazionali del primo ciclo scolastico, un vero e proprio svecchiamento dei programmi scolastici.
Il comitato scientifico per le indicazioni nazionali coordinato dal professor Italo Fiorin ha messo in atto un vero e proprio svecchiamento dei programmi scolastici e chiede ai docenti di rivedere il loro modo di fare istruzione
Oggi il programma scolastico si chiama “indicazioni nazionali”, ma la sostanza non cambia: gli insegnanti della scuola dell’infanzia e del primo ciclo dovrà abituarsi a familiarizzare con nuove parole che il ministero dell’Istruzione ha voluto sottolineare e introdurre.
Il documento a cura del Comitato Scientifico Nazionale per le Indicazioni Nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione, dovrà garantire a tutti gli studenti le competenze chiave per affrontare i cambiamenti e le sfide del loro presente, per proiettarsi al meglio nel futuro, per diventare cittadine e cittadini attivi e consapevoli, capaci di condividere valori comuni e di confrontarsi positivamente con l’altro. È l’obiettivo che si prefigge il documento “Indicazioni nazionali e nuovi scenari”, presentato dal MIUR e frutto del lavoro del Comitato scientifico per le Indicazioni nazionali della scuola dell’Infanzia e del primo ciclo di istruzione, coordinato dal professor Italo Fiorin.
Il documento propone alle scuole una rilettura delle Indicazioni nazionali emanate nel 2012 ed entrate in vigore dall’anno scolastico 2013/2014 (sono il punto di riferimento per la progettazione del curricolo da parte delle istituzioni scolastiche) attraverso la lente delle competenze di cittadinanza, di cui si propone il rilancio e il rafforzamento. Dalle lingue (quella madre e quelle straniere), al digitale, all’educazione alla sostenibilità, ai temi della Costituzione. Passando in maniera trasversale per le arti, la geografia, la storia, il pensiero matematico e computazionale
Ecco cosa cambierà nell’insegnamento dei piccoli alunni
Ai bambini della scuola dell’infanzia verranno presentati i temi della cittadinanza anche se già fin dal 2008 quando il ministro delle istruzione era “Gelmini” le norme hanno introdotto nei curricolum l’insegnamento di “Cittadinanza e Costituzione”, ora si chiede uno sforzo in più ai professori delle discipline artistiche che devono educare l’alunno alla salvaguardia e alla conservazione del patrimonio artistico e ambientale.
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I docenti di storia devono dare più attenzione alle vicende del Novecento, comprese le pagine più difficili della nostra storia nazionale.
Per le materie scientifiche si parla di statistica “come disciplina che si serve della matematica per spiegare fenomeni e tendenze della natura, del mondo e della società che può essere utilizzata come efficace cavallo di Troia per avvicinare gli alunni alla matematica”.
Il ministero ha introdotto anche un paragrafo dedicato al pensiero computazionale, nello specifico i bambini non verranno impegnati a maneggiare robot o a programmare app, ma mettere a punto attività legate al pensiero computazionale anche senza le macchine “Tali strategie – cita il documento del Miur – sono indispensabili nella programmazione dei computer, dei robot ma nella didattica si possono proficuamente mettere a punto attività legate al pensiero computazionale anche senza le macchine”. Sostanzialmente si tratta di educare i ragazzi ad un pensiero logico ed analitico in contesti di gioco educativo.
Infine le lingue. Le pagine che arriveranno sulle cattedre degli insegnanti sottolineano un aspetto non indifferente: “La nuova realtà delle classi multilingui richiede che i docenti siano preparati sia ad insegnare l’italiano come L2” ovvero come lingua seconda per gli stranieri “sia a praticare nuovi approcci integrati e multidisciplinari”.
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