Ecco i 5 punti necessari da considerare per raggiungere i propri obiettivi professionali nel 2018
Rafforzare la propria posizione lavorativa è possibile, basta fissare gli obiettivi professionali da toccare, senza superare i propri limiti, con la consapevolezza che si può raggiungere qualsiasi traguardo gradualmente.
Ogni anno puntualmente si redige un piano di obiettivi professionali. Un quadro complessivo in cui considerare gli sviluppi relativi alla carriera lavorativa, necessario per pianificare gli obiettivi che si intende raggiungere. Una sorta di “buone promesse” per l’anno in corso, essenziale per concretizzare gli sforzi sulla programmazione della posizione lavorativa.
Secondo quanto riportato dal “Teleborsa”, gli esperti che lavorano per la Hays, azienda che si occupa del recruitment specializzato, hanno ravvisato nell’individuo la necessità di scoprire sempre nuovi stimoli. La ricerca continua e costante degli obiettivi professionali da voler conquistare, se pur considerati molto “ambiziosi”, pone alla base delle linee mentali ingegnose per raggiungerli. Sembrerebbe infatti, che “l’ingegno aguzza lo spirito”. Di conseguenza, l’ambizione risulta essere un vantaggio per la posizione lavorativa, quindi, matura la qualità dell’impiego.
Vivere una vita alla ricerca degli obiettivi professionali
Alistair Cox, in qualità di amministratore delegato di Hays, ha sviluppato un intuito “particolare”, per individuare come riuscire a superare gli ostacoli lavorativi con serenità, e toccare così con un minimo di sforzo gli obiettivi professionali prefissati. In questo articolo, analizzeremo ogni singolo passo indicato dagli esperti di Hays, senza tralasciare nulla al caso, puntando sulla ricerca del metodo ritenuto efficace per raggiungere i traguardi lavorativi stabiliti. In tutto 5 sono i punti che approfondiremo singolarmente, quali:
- allargare le aspettative di carriera, ampliando il settore professionale, evitando di fissare l’obbiettivo su una sola carriera. Un consiglio molto utile per i liberi professionisti, che ampliando il giro professionale non fissano paletti alla propria carriera, oppure, a uno specifico settore. Il motivo è molto semplice, con il passare del tempo si rischia di restare incastonati e non poter accedere a un profilo professionale elevato. Potrebbe, infatti, risultare un vero freno per la capacità lavorativa;
- non lasciarsi mai intimorire, è importante considerare anche “l’ignoto”, come la fonte a cui poter ispirarsi per raggiungere la metà lavorativa prefissata. Spesso i datori di lavoro, tendono a considerare in modo molto positivo, tutti i candidati che risultino essere versatili e curiosi, nel corso del colloquio, predisposti con atteggiamento positivo verso le tematiche lavorative. I professionisti basandosi su queste considerazioni, dovrebbero non limitare le proprie capacità lavorative a una singola sfera, quindi, allargare il giro di competenze. Volendo con mente molto aperta, valutare anche l’opzione di lavorare all’estero;
- inserire nel pacchetto delle variabili la voce “rischi”. Non tutti i professionisti ben posizionati affrontano nuove prospettive per paura dell’incerto. La variabile “rischi” è una nota molto dolente, che se non superata ristringe il campo d’azione. Di conseguenza, finisce per non permettere l’accesso a nuove fonti lavorative;
- focalizzare sempre l’obbiettivo senza perderlo “mai” di vista. Per riuscire a raggiungere la meta è necessario non perderla mai. Focalizzare costantemente l’obbiettivo aiuta a superare quei momenti definiti di “stallo”, dove i progressi sono minimi o pari a zero;
- non superare mai i propri limiti. È necessario valutare e considerare i propri limiti, in gergo non voler “strafare” durante il percorso. Spesso, il troppo stress nel voler raggiungere l’obbiettivo in un tempo limitato, può offuscare la mente, e può indurre in scelte affrettate che possono ritorcersi contro. È importante assicurarsi delle pause fisiche e mentali, affinché, con estrema lucidità, si passi agli step successivi per valutare i progressi per raggiungere lo scopo finale.
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