Buoni fruttiferi ordinari sono trentennali o ventennali? Ecco le novità
Buoni fruttiferi postali ordinari: qual’è la sua scadenza? Ecco le novità
I buoni fruttiferi postali ordinari vengono collocati sul mercato da Poste Italiane già dal 1925. Essi hanno un rendimento crescente nell’arco della loro durata di vita. Attualmente è una forma di investimento ideale per chi vuole investire a lungo termine, ma come tutti gli altri buoni fruttiferi si possono svincolare in qualsiasi momento. Gli interessi vengono calcolati dal già percepiti dopo 1° anno dalla sottoscrizione, e poi vengono ricalcolati ogni bimestre, nel caso di rimborso anticipato.
Buoni Fruttiferi Postali Ordinari: le caratteristiche
I buoni fruttiferi ordinari, come tutti gli altri buoni postali, sono emessi da Cassa Depositi e Prestiti e collocati sul mercato da Poste Italiane. Il loro valore nominale è garantito dallo Stato Italiano.
I buoni ordinari in base alla data della loro emissioni hanno scadenza e calcolo di interessi diversi. Infatti i Buoni ordinari emessi entro la data del 27/12/2000 (Serie “Z”) hanno una durata di 30 anni; mentre quelli emessi successivamente (dalla serie “A1” in poi) hanno una durata di 20 anni.
I Buoni ordinari a 30 anni maturano interessi per ogni bimestre fino al 31 dicembre dell’anno solare di scadenza del titolo. I Buoni ventennali non fruttano più interessi esattamente alla scadenza del ventesimo anno.
Gli interessi per i Buoni trentennali si calcolano in regime di capitalizzazione composta per i primi venti anni e in regime di capitalizzazione semplice dal ventunesimo al trentesimo anno.
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Mentre per i buoni ventennali la capitalizzazione degli interessi è composta per tutta la durata dei Buoni ordinari.
Buoni Fruttiferi Postali Ordinari: il rendimento
Attualmente poste italiane colloca sul mercato solo buoni fruttiferi ordinati ventennali le cui condizioni sono state aggiornate il 22 marzo 2019.
Il tasso di interesse è crescente negli anni, quindi è ovvio più sarà lungo il periodo di vincolo più alti saranno i rendimenti. Mettiamo di seguito la tabella dei tassi nominali annui lordi.
Periodo di possesso | Rendimento effettivo annuo lordo alla fine di ciascun periodo di possesso | Periodo di possesso | Rendimento effettivo annuo lordo alla fine di ciascun periodo di possesso |
alla fine del 1°anno | 0,25% | nell’11° anno | 0,59% |
nel 2°anno | 0,25% | nel 12° anno | 0,62% |
nel 3°anno | 0,25% | nel 13° anno | 0,73% |
nel 4°anno | 0,25% | nel 14° anno | 0,89% |
nel 5°anno | 0,30% | nel 15° anno | 1,03% |
nel 6°anno | 0,33% | nel 16° anno | 1,21% |
nel 7°anno | 0,36% | nel 17° anno | 1,43% |
nel 8°anno | 0,44% | nel 18° anno | 1,73% |
nel 9°anno | 0,50% | nel 19° anno | 2,00% |
nel 10°anno | 0,55% | nel 20° anno | 2,25% |
I buoni fruttiferi ordinari sono soggetti a ritenuta fiscale agevolata del 12,50% sugli interessi, ma sono esenti da imposta di successione. I buoni ordinari per un valore inferiore o pari a 5.000 euro sono esenti da imposta di bollo, mentre viene applicata per buoni con importi maggiori di 5.000 euro nella misura dello 0.20% annuo del capitale investito.
Buoni fruttiferi postali 2019: ecco una buona opportunità investendo solo 1.000 euro
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