Permessi legge 104 e turni di lavoro, cosa si può fare e cosa no, facciamo chiarezza
Dubbi sulla fruizione dei permessi legge 104 per assistere il familiare con handicap grave legge 104 art. 3 comma 3: analizziamo cosa prevede la normativa.
Sempre più dubbi sui permessi legge 104 per assistere il familiare con handicap grave legge 104 art. 3 comma 3. Molti i lettori che ci chiedono quale azioni si possono compiere e cosa bisogna evitare per non trovarsi in spiacevoli situazioni. Analizziamo un quesito di un lettore che può fruire di 6 giorni di permesso e svolge anche turni notturni.
Permessi legge 104 e turni notturni
Salve, ci siamo sentiti proprio ieri tramite Messenger sulla vostra pagina ufficiale Facebook notizieora.it, controllo spesso il vostro sito per quanto riguarda la legge 104 dato che ne usufruisco 2 cioè 3 permessi mensili per mia madre e altri 3 per mio fratello, faccio un lavoro notturno però a volte i miei turni possono essere o di pomeriggio o raramente la mattina, io quando chiedo la 104 uso questi permessi per dare assistenza in casa a mia madre portarla in giro, portarla alle poste, portarla a visita, mentre mio fratello stessa identica cosa portarlo a svagarsi, portarlo anche lui a visita, perché ha una patologia particolare che ha bisogno di uscire, arrivo al dunque io abito in un altro paese dalla residenza di mia madre e di mio fratello 50 km distanza, la mia domanda e quando chiedo la 104 posso utilizzarla la mattina cioè io vado dalle 9 ritorno a casa mia dalle 17 in poi oppure la devo utilizzare la sera per esempio dalle 20 in poi perché i miei turni di lavoro sono la notte? Questa cosa me lo ha riferito il patronato di riferimento dove ho presentato domanda di legge 104, voglio vederci chiaro. Potete aiutarmi per favore perché sono abbastanza preoccupato per questa cosa, mi chiedo. Il senso di andare la notte se la persona invalida necessita di assistenza Durante il giorno!!
Vi inoltro la risposta del patronato:
Ciao, se hai 2 concessioni per i permessi di 104 i giorni sono 6, 3 per disabile e sono comunque da utilizzare per assistenza del disabile all’interno dell’orario lavorativo.
Leggendo un po’ su internet dicono il contrario cioè che l’assistenza non deve combaciare con l’orario di lavoro importante che venga fatta assistenza al disabile, però vorrei avere la certezza se quello che faccio durante assistenza va bene così oppure no, aggiungo un’altra cosa se può esserle utile le 104 le chiedo giornalmente e non a ore. Grazie mille
Fatemi sapere al più presto
Cordiali Saluti
Permessi legge 104 e turni di lavoro: i chiarimenti Inps
Il Messaggio n. 3114 del 07 agosto 2018 chiarisce la fruizione dei permessi legge 104 e i turni di lavoro, nello specifico recita:
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“Al riguardo, si evidenzia che l’articolo 33, comma 3, della legge n. 104/1992 prevede la fruizione dei permessi mensili retribuiti “a giornata”, indipendentemente, cioè, dall’articolazione della prestazione lavorativa nell’arco delle 24 ore o della settimana e dal numero di ore che il dipendente avrebbe dovuto concretamente effettuare nel giorno di interesse. Ne deriva che il beneficio in argomento può essere fruito anche in corrispondenza di un turno di lavoro da effettuare nella giornata di domenica. Lo stesso principio si applica anche al lavoro notturno. Si precisa infatti che, sebbene il lavoro notturno si svolga a cavallo di due giorni solari, la prestazione resta riferita ad un unico turno di lavoro in cui si articola l’organizzazione. Ne consegue che il permesso fruito in corrispondenza dell’intero turno di lavoro va considerato pari ad un solo giorno di permesso anche nel caso in cui si articoli a cavallo di due giorni solari”.
Permessi legge 104: la sentenza della Corte di Cassazione
Sull’orario lavorativo e la fruizione dei permessi legge 104/92, è intervenuta la Corte con la sentenza 54712/2016, che spiega il corretto uso dei permessi.
Nello specifico si legge nella sentenza:
“Colui che usufruisce dei permessi retribuiti ex art. 33 L 104/1992, pur non essendo obbligato a prestare assistenza alla persona in situazione di handicap nelle ore in cui avrebbe dovuto svolgere attività lavorativa, non può, tuttavia, utilizzare quei giorni come se fossero giorni feriali senza prestare alcuna assistenza alla persona handicappata. Di conseguenza risponde del delitto di truffa il lavoratore che, avendo chiesto ed ottenuto il permesso di poter usufruire di quei giorni di permesso retribuiti, li utilizza per recarsi all’estero in viaggio di piacere, non prestando quindi alcuna assistenza”.
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Conclusione
La Corte precisa che il lavoratore più ritagliarsi del tempo per se stesso, non necessariamente dovrà accudire il familiare con handicap l’intera giornata. E’ pur vero che il linea di massima l’orario di assistenza deve coincidere con l’orario lavorativo. Non so cosa ha letto sul web, ma nessun testo riporta che l’orario di prestazione lavorativa non deve coincidere con l’assistenza al familiare disabile.
Sempre la Corte di Cassazione precisa che i permessi lavorativi hanno una duplice finalità:
- vengono concessi per consentire al lavoratore di prestare la propria assistenza con ancora maggiore continuità;
- vengono concessi per consentire al lavoratore, che con abnegazione dedica tutto il suo tempo al familiare in situazione di handicap, di ritagliarsi un breve spazio di tempo per provvedere ai propri bisogni ed esigenze personali.”
Inoltre, dicono ancora i giudici: “L’agevolazione consiste nel fatto che il beneficiario del permesso ha a disposizione l’intera giornata per programmare al meglio l’assistenza in modo tale da potersi ritagliare uno spazio per compiere quelle attività che non sono possibili (o comunque difficili) quando l’assistenza è limitata in ore prestabilite e cioè dopo l’orario di lavoro”.
Ricordiamo che le sentenze non sono legge, ma preparano la strada per eventuale rettifica delle normative. Bisogna sempre stare molto attenti ed evitare situazioni spiacevoli che possono sfociare nell’abuso.
Secondo il mio parere, il patronato non le ha risposto in modo errato, ma è pur vero che può ritagliarsi del tempo per se stesso come sopra riportato. Questo significa, che se lei ha prestato l’intera giornata assistenza a suo madre, la sera che coincide con il suo turno lavorativo, può prendersi qualche ora per riposarsi, ma certamente non può uscire, ad esempio andare a ballare con amici, a feste o altro.
Fonte: Inps, Legge 104, SuperAbile Inail; Sentenza n. 54712/2016
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