Pensione e anni con doppia contribuzione: cosa succede?
Se si possiede una doppia retribuzione in determinati anni come ci si deve comportare e come saranno utilizzati quei contributi?
Cosa accade se in diversi anni della vita lavorativa si hanno contributi versati per più di 52 settimane? L’Inps per il diritto alla pensione riconosce solo un massimo di 52 settimane, ma può capitare, che lavorando, ad esempio, come autonomo e come dipendente, nello stesso anno si abbiano contributi coincidenti che superino tale limite. Sono contributi persi? Si recuperano in qualche modo? Servono a qualche cosa? Si possono, in qualche modo recuperare?
Contributi coincidenti “doppi” cosa fare ai fini della pensione?
Un nostro lettore ci chiede “Salve e grazie dell’attenzione che vorrete dedicare a questa mia richiesta.In seguito a 2 fallimenti, ho avuto dei contributi versanti e all’inps in anni in cui comunque lavoravo , per cui mi ritrovo che in 2 anni mi ritrovo con settimane 52 + 47 e 52 + 47 di contributi versati. che per l’inps non mi riconosce. Non c’è modo di recuperarli? Sono comunque soldi versati. Grazie della risposta che potrà darmi.”.
La domanda non è chiarissima poichè non si capisce se questa doppia contribuzione è versata nell’Inps o in due casse previdenziali distinte. Parlando di 2 fallimenti sono portata a pensare che il lettore, durante la sua vita di lavoratore dipendente, in cui versava contributi all’INPS, versasse anche contributi come lavoratore autonomo ma non ne ho la certezza poichè non lo specifica.
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In ogni caso i periodi di contributi coincidenti non sono considerati dall’INPS solo ai fini del diritto della pensione ma non ai fini del calcolo. Se i periodi sono versati in casse distinte, infatti, sia attraverso il cumulo che attraverso la totalizzazione la misura della pensione (il calcolo dell’assegno pensionistico quindi) verrà effettuato tenendo conto anche dei periodi coincidenti poichè il calcolo della pensione viene effettuato, in ogni caso, pro rata dalla diversa gestione in cui sono presenti i contributi in oggetto.
Non si tratta, quindi, come lei sostiene di contributi persi: non può utilizzarli per il raggiungimento del diritto alla pensione poichè anche se in quell’anno ha versato 52 settimane + 47 ha comunque lavorato 1 anno e non può essere considerato per 2 (pensiamo ad esempio ad una persona che esegue dall’età di 20 anni un doppio lavoro…a 41 anni potrebbe accedere alla pensione anticipata).
Quindi, ricapitolando, l’INPS non le riconosce i contributi per il diritto (il raggiungimento del requisito pensionistico) ma le calcolerà i contributi versati nell’assegno pensionistico. Se guarda il suo ECOCERT, infatti, vedrà che nelle colonne “validi per diritto” e “validi per la misura” saranno sicuramente considerati diversamente.
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