Pensione di reversibilità 2023: in quale caso si perde? A chi spetta e quando viene tolta
Quando si parla di reversibilità si intende il passaggio di qualcosa ad un soggetto terzo, anche se non è il diretto intestatario.
È un sistema che riguarda non solo le rendite private o assicurative, ma anche la semplice pensione di vecchiaia. Il problema è che in casi come il risposarsi o la semplice successione ereditaria la pensione da reversibilità può essere messa in discussione, e in casi come questi è facile da perdere. Ecco perché bisogna fare attenzione a questi aspetti.
Pensione di reversibilità, facile da perdere se non si sta attenti a questi punti
Un’importante forma di tutela e protezione economica. Questa è la reversibilità, che sia in merito ad un lavoratore deceduto, o ad un pensionato al quale s’era legati.
Nel caso della pensione di vecchiaia, la pensione di reversibilità è garantita al coniuge o convivente, a patto però che questi non abbia in essere altri redditi o sia in grado di non dipendere economicamente dalle entrate derivanti dalla pensione del defunto.
Già questo punto è sufficiente per portare, in casi nefasti, alla riduzione o addirittura alla sospensione della pensione di reversibilità.
In alcuni casi la pensione stessa può non essere garantita automaticamente al coniuge, anche se a tutti gli effetti il principale designato in casi di decesso del pensionato, perché questi può risultare autosufficiente e non a rischio di povertà in caso di mancanza di tale trattamento previdenziale.
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Pensione di reversibilità, chi può averla
Come già accennato, il principale designato della pensione di reversibilità è il coniuge, e successivamente possono averne diritto anche i fratelli/sorelle del defunto, i figli o addirittura i nipoti.
Essi dovranno però non solo abitare nello stesso nucleo familiare del defunto, ma anche dipendere economicamente da questi. E dimostrare di essere a rischio povertà in caso di mancanza di tale entrata.
Con le nuove disposizioni normative, la pensione di reversibilità viene comunque ridotta: raramente viene trasferita al superstite in forma integrale.
È il caso del coniuge con due figli a carico: essi potranno avere il 100% dell’importo della pensione in caso di reversibilità.
In altri casi, la percentuale può scendere anche al 60%, se è solo il coniuge a esserne dipendente.
Pensione di reversibilità e successione ereditaria, come funziona
In caso di successione ereditaria, tempo fa la pensione di reversibilità poteva essere un bel problema in sede testamentaria, perché non si sapeva se poteva essere collegata alla distribuzione dei beni e delle proprietà del defunto.
Ma con la sentenza della Cassazione numero 268 del 1987 ora è tutto più chiaro: la pensione di reversibilità è indipendente dalla successione ereditaria.
Pertanto, il diritto ad essa non deriva né dalla qualifica di erede né dalla porzione di eredità spettante al beneficiario.
Perché la pensione di reversibilità è una forma di tutela previdenziale che opera in modo autonomo, rispetto alla successione ereditaria. Serve appunto a garantire la sopravvivenza ai superstiti, a patto che questi siano effettivamente a rischio povertà.
Pensione di reversibilità, quanto può durare
La durata della pensione di reversibilità non è limitata da scadenze, ma solo dal mantenimento dei requisiti, un po’come era fino a qualche mese fa il Reddito di Cittadinanza.
Teoricamente la pensione di reversibilità dura fino al decesso del beneficiario superstite, ma in alcuni casi può scattare la riduzione o la sospensione del trattamento.
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È il caso del coniuge che riesce a ottenere un reddito tale da garantirgli la piena autonomia, oppure che riesce a risposarsi. Sono condizioni che portano anche alla sospensione della pensione.
Nel caso invece di figli o nipoti, anche senza il coniuge superstite, la pensione di reversibilità è garantita fino ai 26 anni d’età, a meno che i superstiti non soffrano di disabilità, grave al punto da richiedere la pensione vita natural durante ovviamente con importi diversi.
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