Scadenze fiscali Giugno 2023, dal saldo IMU ai versamenti IVA: quali sono e quando pagare
Giugno 2023, le scadenze fiscali da ricordare saranno molte, tra le più importanti quelle per gli adempimenti IVA e IMU, ma soprattutto quelle di fine mese che riguarderanno varie autodichiarazioni, versamenti e domande da presentare obbligatoriamente per usufruire delle agevolazioni previste dalla pace fiscale. Vediamo quindi tutti i dettagli per tenere traccia dei giorni più importanti da segnare sul calendario del mese corrente.
16 Giugno: versamenti contributivi
Come di consueto il giorno 16 del mese, anche quello di Giugno 2023, è dedicato ai versamenti obbligatori contributivi che riguardano i datori di lavoro di vari settori. Per quelli privati si tratta dei contributi INPS dei dipendenti, riguardanti i periodi precedenti, cioè del mese di Maggio.
Invece gli agricoltori saranno chiamati a versare i contributi trimestrali relativi ai lavoratori in azienda. Sia a tempo determinato che indeterminato. Relativi al 4° trimestre del 2022. Inoltre coloro che fungono anche da sostituto di imposta dovranno versare addizionali regionali, comunali e imposta sostitutiva IRPEF, quando applicata a premi di produttività, redditività, qualità, efficienza ed innovazione.
L’acconto IMU di Giugno
Lo stesso giorno, cioè il 16 Giugno scade anche il primo acconto IMU. Da ricordare per chiunque sia tenuto a pagare l’imposta sugli immobili di proprietà. Per effettuare il versamento nel modo corretto occorre compilare l’apposito modello F24 o il bollettino postale compatibile con i dati. Inserire ogni comune nel caso si posseggano più fabbricati o appartamenti e il codice 3912 per abitazioni principali. Si tratta del 50% del totale, ovvero la prima rata.
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La seconda parte sarà da versare entro il 16 Dicembre. Per verificare il versamento registrato correttamente, con il totale dell’importo pagato anche per gli anni precedenti, si può consultare l’aera riservata di Agenzia Entrate, accedendo con SPID a cassetto fiscale personale.
Versamenti IVA
Gli adempimenti IVA del mese di Giugno riguarderanno: liquidazione mensile e saldo 2022.
- Per la liquidazione IVA riguardante il mese di Maggio 2023, servirà compilare l’F24 con le operazioni effettuate e procedere al pagamento o all’addebito bancario, utilizzando il codice 6005.
- Per la rata del saldo IVA relativo al 2022 invece, chi ha scelto di pagare il totale dilazionato si ritroverà a dover effettuare il versamento della quarta rata. Compilando l’F24, bisognerà quindi indicare il codice tributo che è il 6009, e quello per indicare gli interessi per l’agevolazione rateale delle imposte erariali. Cioè codice 1688
Prima scadenza imposte sui redditi
Il 30 giugno scadono i termini di versamento per le imposte sui redditi. Quindi primo acconto di IRPEF, IRES e IRAP per lavoratori dipendenti e pensionati che hanno un conguaglio a debito ma anche partite IVA. I pagamenti potranno anche essere posticipati, pagando una percentuale di maggiorazione in base al ritardo.
Chi intende rateizzare il debito può scegliere fino a sei rate da ripartire entro fine novembre. Che verranno addebitate in busta paga per chi ha il sostituto di imposta o su cedolino pensione, aumentati di interessi dallo 0,33% all’1,32%.
Rottamazione quater, ultima possibilità per fare domanda
Il 30 giugno sarà una data molto affollata di scadenze, tra le quali ricordiamo quelle della pace fiscale 2023. Per aderire alla rottamazione quater delle cartelle esattoriali scadute occorre presentare domanda online ad Agenzia delle Entrate entro questo giorno. Mentre l’adesione alla definizione agevolata delle liti fiscali pendenti, che doveva scadere sempre a fine Giugno è stata prorogata al 30 Settembre.
Non solo per la richiesta ma anche per i termini di pagamento. Per quanto riguarda il ravvedimento operoso speciale invece la scadenza del 30 Giugno, riguarderà la rata successiva alla prima per chi avesse già fatto domanda. Mentre per le nuove istanze il governo con il Decreto Bollette ha dato la possibilità di sanare le violazioni in modo agevolato entro il 30 settembre, prorogando di ulteriori sei mesi la data originaria di scadenza.
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