Lavoratori disabili, ricco bonus in arrivo per chi li assume: come richiedere l’incentivo

Autore:
Valentina Simonetti
  • Esperta di Bonus, Fisco, Pensioni e Redditi
  • Autrice esperta di welfare ed economia aziendale
04/05/2023

Lavoratori disabili, ricco bonus in arrivo per chi li assume: come richiedere l’incentivo

Lavoratori disabili, per il 2023 chi assume dipendenti appartenenti alle categorie protette potrà ottenere un bonus sui contributi INPS da sfruttare, e fino al 70% in meno rispetto all’importo regolarmente previsto. Le agevolazioni sono destinate a diverse categorie di soggetti con requisiti specifici. Vediamo come fare per aver diritto al bonus e per quali categorie di lavoratori è valido.

Lavoratori disabili, nuovo bonus contributi INPS: come funziona

Per tutto l’anno 2023, i datori di lavoro che assumono dipendenti con varie percentuali di disabilità certificata, potranno ottenere fino al 70% di sconto sui contributi previdenziali INPS previsti dalla legge. L’agevolazione economica può variare in base ai requisiti del lavoratore e al contratto stipulato, ma comunque si tratta di un beneficio da sfruttare, oltre al fatto che è utile per agevolare il collocamento di alcuni soggetti più fragili.

Le norme stabiliscono che l’importo sarà calcolato direttamente nella busta paga del dipendente all’atto di controllare a quanto ammonta il totale cumulo contributivo.  Vediamo come fare per verificare i requisiti previsti per ogni categoria.

Bonus contributi assunzione disabili: requisiti 

Il lavoratore disabile, per ottenere il riconoscimento dello sconto, cioè del bonus contributi INPS 2023, dovrà appartenere alle categorie protette che hanno diritto anche ad altri benefici fiscali. Questo significa che deve possedere una minima percentuale di invalidità riconosciuta dalla commissione Asl. Ecco chi rientra nelle categorie previste:


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  • Disabili con percentuale di riduzione della capacità lavorativa maggiore del 45%
  • Invalidi da lavoro con percentuale maggiore del 33%
  • Sordomuti ed ipovedenti  inseriti nelle leggi di tutela delle categorie
  • Invalidi di guerra
  • Vittime o familiari di attacchi compiuti da organizzazioni terroristiche o criminali.

Il massimo può essere ottenuto per 36 mesi, per lavoratori che superano il 79% di riduzione della capacità lavorativa. Mentre il minimo scende al 35% di sconto se la percentuale rientra tra il 67 ed il 70% di disabilità riconosciuta. Tutti questi soggetti dovranno essere inseriti in apposite liste di collocamento presso gli uffici per il lavoro della zona di residenza.

Lavoratori disabili: cos’è il collocamento mirato

La legge 68/99 ha regolarizzato le tutele dei diritti dei disabili per l’opportunità di avere un lavoro retribuito. Pertanto sono state istituite delle apposite liste speciali, presso i centri per l’impiego che effettuano servizio di offerte occupazionali, alle quali i soggetti devono iscriversi.

Quindi chiunque presenti una riduzione della capacità lavorativa pari ad almeno il 45% dovrà rivolgersi a questi centri nel proprio comune di residenza. Il ruolo degli operatori sarà quello di individuare le caratteristiche, le attività le mansioni compatibili con la condizione del lavoratore. In questo modo i disabili saranno poi indirizzati a sostenere colloqui conoscitivi con le aziende che intendono assumerli. Sempre in base alle proprie capacità.

Obbligo assunzione disabili, quando scatta?

Il collocamento mirato serve anche a individuare un ordine di priorità di assunzioni. Alcune aziende infatti sono obbligate ad avere dipendenti con disabilità per legge. Queste saranno le prime ad avere i nominativi in lista per una eventuale occupazione. La legge impone, per non penalizzare i lavoratori con handicap, che in ogni azienda nella quale si raggiunge il numero minimo di 15 lavoratori, scatti l’obbligo di assumerne uno con disabilità certificata e proveniente dalle liste del collocamento. Quindi le assunzioni diventano due se i dipendenti in totale sono tra i 15 e i 35. Mentre per imprese che superano le 50 unità di contratti, l’obbligo di presenza di disabili in organico passa a dover essere almeno del 7%.


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Dal 2022, inoltre, lo stato ha inasprito le sanzioni per chi non si adegua a queste norme. Sono previste multe e maggiorazioni pari a 196,05 euro applicate per ogni giorno in cui il lavoratore disabile non è stato regolarmente occupato. Chi non rispetta queste regole, anche per assunzioni successive alla prima, può rischiare di perdere la quota bonus contributi e quindi oltre alla sanzione stessa dover restituire anche gli importi previsti per altri lavoratori.

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