Superbonus, bonifico parlante o ordinario? Quale scegliere e come correggere gli errori
Il Superbonus continua a far parlare di sé. Dopo le modifiche previste di recente, gli italiani che stanno attualmente procedendo coi lavori di ristrutturazione sono ancora alle prese con alcuni dubbi. Il minimo errore, purtroppo, può far scattare controlli o, peggio ancora, può rischiare di far perdere le agevolazioni fiscali legate all’edilizia. Uno dei fattori a cui prestare attenzione riguarda il pagamento: c’è infatti una grande differenza tra un bonifico parlante ed un bonifico ordinario.
Quale, tra le due tipologie, è richiesta per poter ottenere il Superbonus? Cercheremo, in questo articolo, di fare chiarezza per evitare di perdere le detrazioni fiscali concesse grazie ai bonus edilizi ancora attivi.
Superbonus, attenzione al bonifico effettuato: cosa si intende con parlante e ordinario
Per comprendere quale, tra il bonifico parlante o quello ordinario, va effettuato per saldare i propri debiti con le imprese interpellate per i lavori relativi al Superbonus, bisogna capire di cosa stiamo parlando con esattezza.
Iniziando dal bonifico parlante, con questo termine ci riferiamo ad un tipo di bonifico che include un campo obbligatorio in cui il mittente deve indicare una causale specifica.
Questo tipo di bonifico viene utilizzato principalmente per trasferimenti di denaro a fini commerciali, come per esempio il pagamento di una fattura.
Il bonifico ordinario, invece, non richiede la specificazione di alcuna causale. Questo tipo di bonifico è utilizzato per trasferimenti di denaro a fini privati, come per esempio il pagamento dell’affitto o l’invio di denaro a un familiare.
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Bonifico parlante non ordinario: l’unica alternativa per accedere al Superbonus
In base a quanto detto fino ad ora, la conclusone alla quale giungiamo è abbastanza semplice. Chi intende ottenere le detrazioni fiscali relative non solo al Superbonus, ma anche agli altri bonus casa, deve pagare mediante bonifico parlante.
Un semplice bonifico ordinario, dunque, non sarà abbastanza: qualora si paghi utilizzando questo metodo, si rischia di perdere le agevolazioni.
Questo perché, in sintesi, il bonifico parlante è soggetto alla responsabilità fiscale, in quanto viene utilizzato per trasferimenti di denaro a fini commerciali.
Il bonifico ordinario, invece, non è soggetto alla responsabilità fiscale, in quanto viene utilizzato principalmente per trasferimenti di denaro a fini privati.
Bonifico parlante e Superbonus: come compilarlo correttamente
Tra l’altro, per dare diritto alle detrazioni fiscali e per il conseguente ottenimento del Superbonus, il bonifico parlante deve essere compilato correttamente.
A differenza del semplice bonifico ordinario, il parlante permette eventuali controlli da parte del Fisco. Ovviamente, però, i controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate potranno essere espletati correttamente solo a patto di una corretta compilazione del bonifico stesso.
Grazie alla corretta compilazione, infatti, il Fisco potrà reperire informazioni dettagliate in merito alle opere effettuate ed ai relativi bonus fiscali richiesti dal contribuente.
Cosa che può avvenire solamente se, al momento del pagamento, verranno indicati i seguenti dati:
- codice fiscale/partita IVA della ditta e del contribuente;
- causale corretta;
- indicazioni normative sul bonus richiesto;
- specifiche degli interventi effettuati.
Come modificare e correggere eventuali errori?
Quindi, qualora gli interventi relativi al Superbonus ed ai bonus edilizi vengano saldati con bonifico ordinario, la detrazione non si potrà ottenere.
Ma anche eventuali errori nella compilazione del bonifico parlante non ordinario potrebbero causare la perdita della detrazione concessa dal Superbonus.
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Cosa fare, dunque, in caso di errori o di bonifico ordinario?
La prima alternativa è ripetere il pagamento. Si dovrà cioè richiedere alla ditta interpellata di annullare in bonifico ordinario, chiedendo anche la restituzione della somma già versata. Ottenuto questo, si dovrà procedere al nuovo pagamento, utilizzando rigorosamente il bonifico parlante, compilato coi dati corretti.
Tuttavia, questa alternativa non è sempre praticabile. In questo caso, si potrà richiedere alla ditta una Dichiarazione Sostitutiva di atto di notorietà. In tale dichiarazione dovrà essere attestata la corretta contabilizzazione del bonifico.
Ricordiamo che queste procedure non valgono solamente per il Superbonus, ma anche per tutti gli altri bonus casa 2023.
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