Decreto Lavoro 2023, al via le nuove regole per i contratti a termine: novità e cosa cambia
Si sente sempre più spesso parlare del Decreto Lavoro 2023, che arriverà a breve e che apporterà varie modifiche. Si tratta di modifiche che prevedono di migliorare la vita dei lavoratori, ma anche delle attività produttive e delle imprese.
Tra le modifiche maggiormente attese, si parla spesso negli ultimi giorni di quelle che verranno apportate ai contratti a termine, ossia quelli che sono conosciuti anche come contratti a tempo determinato.
Nel nuovo Decreto Lavoro 2023, infatti, verranno finalmente introdotte novità per i lavoratori che abbiano sottoscritto (o che sottoscriveranno in futuro) tale tipo di contratto.
Oggi le analizzeremo nel dettaglio: ecco quali saranno le novità per i lavoratori con contratto a termine.
Contratti a termine: regole generali del tempo determinato
Per poter comprendere appieno quali saranno le novità introdotte ai contratti a tempo determinato mediante il Decreto Lavoro 2023, dobbiamo analizzarne le caratteristiche attuali.
In questo momento, con contratto a termine indichiamo un contratto di lavoro che dura un tempo prestabilito. E, secondo la legge, attualmente vi sono dei limiti ben specifici.
Di base, un contratto a tempo determinato dura al massimo 12 mesi. Tuttavia, la legge prevede che tale contratto a termine possa essere esteso a 24 mesi, o addirittura a 36 mesi. Quest’ultimo è il limite massimo previsto dalla legge anche in casi eccezionali.
Ma, come detto, di base il contratto di questa tipologia dura solo un anno. Può essere esteso a 24 o a 36 mesi massimi solo se il contratto rientra in una casistica specifica.
L’estensione è infatti prevista per esigenze di diverso tipo, quali ad esempio quelle temporanee, quelle di sostituzione e quelle di incremento temporaneo dell’attività dell’impresa.
Nel caso in cui si richieda l’estensione del contratto a termine, tra l’altro, il datore di lavoro potrebbe essere oggetto di controlli da parte dell’Ispettorato del Lavoro. È infatti necessario comprovare di trovarsi nella casistica che permette l’estensione da 12 mesi a 24 o 36 mesi per accedere a questa estensione temporale.
Decreto Lavoro 2023, novità in arrivo per i contratti a termine: ecco cosa cambia
In ogni caso, con il Decreto Lavoro 2023 le cose dovrebbero cambiare per i lavoratori con contratto a tempo determinato e per i relativi datori di lavoro.
Infatti, l’attuale funzionamento dei contratti a termine verrà quasi del tutto stravolto dalle nuove normative. Secondo quanto previsto dalla bozza (che comunque, ci teniamo a sottolineare, è ancora in fase di discussione e potrebbe subire modifiche), cambieranno le regole relative ai contratti a termine di durata superiore ai 12 mesi.
Nello specifico, a cambiare saranno le attuali regole che riguardano la possibilità di estensione a 24 mesi o a 36 mesi.
Come cambiano i contratti a 24 e 36 mesi col Decreto Lavoro 2023
In particolare, secondo la bozza del Decreto Lavoro 2023, per poter sottoscrivere un contratto a termine di durata pari a 24 mesi o a 36 mesi, sarà innanzitutto necessario che le esigenze vengano previste dal relativo Contratto Collettivo Nazionale Lavoro.
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In alternativa, è possibile attestare specifiche esigenze, che devono avere carattere organizzativo, produttivo o tecnico, oppure dovranno essere relative alla sostituzione di dipendenti a tempo indeterminato.
Nelle intenzioni del Governo c’è la limitazione del numero di contratti a tempo determinato, per favorire al contrario le assunzioni più stabili e a tempo indeterminato.
Contratti a termine, quando verrà introdotto il Decreto Lavoro 2023?
Per le modifiche ai contratti a termine, comunque, non dovremo attendere molto. L’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri del Decreto Lavoro 2023 è infatti prevista per il prossimo 1° maggio 2023.
Anche se tale data non è stata ancora ufficialmente confermata, fonti vicine all’esecutivo danno per certa la data che coincide con la Festa dei Lavoratori.
Il nuovo Decreto Lavoro 2023 non si occuperà, com’è ben noto da settimane, solamente dei contratti a tempo determinato. Si attendono anche sostanziali modifiche, come ad esempio quelle avvenute per il Reddito di Cittadinanza.
Questo nuovo Decreto, insomma, apporterà tantissime modifiche, per lavoratori e non.
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