Bonus Edilizi, SAL e visto di conformità rinnovati: come funziona e quando serve
Tra i documenti necessari per i bonus edilizi ci sono il SAL e il visto di conformità. A seguito delle modifiche disposte dagli ultimi decreti, il Governo Meloni ha voluto dare un’interpretazione definitiva su questi due documenti.
Il loro impatto su sconto in fattura, cessione del credito e detraibilità delle spese è talmente decisivo che grazie a questo ultimo chiarimento in molti si sono trovati con una speranza in più di poter ottenere questi tanto agognati bonus edilizi. Ma vediamo meglio come funzionano e quando servono.
Bonus edilizi, SAL e visto di conformità rinnovati
Con il rinnovo del SAL e del visto di conformità ora c’è più chiarezza in merito ai bonus edilizi, essendo questi documenti essenziali ai fini del loro ottenimento.
Nel caso del SAL, in molti hanno temuto che, superate le quote previste per accedere alla proroga, ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) disponesse il blocco della pratica, e quindi dell’erogazione del bonus.
A sua volta la presentazione del visto di conformità è stato oggetto di molte perplessità, soprattutto per le tempistiche poco chiare nel caso di cessione del credito. Infatti proprio per il visto sembra siano aumentati i casi di esclusione della presentazione del visto.
Bonus edilizi, come funzionano SAL e visto di conformità
Per SAL e visto di conformità si intendono due documenti decisivi per avere la proroga dei bonus edilizi (ad esempio il Superbonus 110%), o per avere la conferma dell’idoneità dei lavori.
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Nel primo caso, si parla dello stato di avanzamento lavori (SAL), che riassume tutte le lavorazioni e tutte le somministrazioni eseguite dal principio dell’appalto sino ad allora. È funzionale al pagamento delle rate di acconto, dall’inizio dell’appalto fino al momento di emissione.
Nel caso del visto di conformità, abbiamo davanti uno strumento dell’attività di controllo sulla corretta applicazione delle norme tributarie che il legislatore ha attribuito a soggetti estranei all’amministrazione finanziaria.
Bonus edilizi, quando serve il SAL o il visto di conformità
L’utilizzo di questi documenti è strettamente collegato ai bonus edilizi e alle scadenze previste.
Per esempio, il SAL prevede il raggiungimento del 30% dei lavori effettuati entro il 30 settembre 2022, per poter beneficiare della proroga fino al 31 marzo 2023. Solo i condomini possono beneficiare di una seconda proroga, ma con presentazione del SAL al 60%, entro il 30 giugno 2023.
Se si supera il 30%, o addirittura il 60%, non si uscirebbe dal perimetro dettato dal comma 1 bis dell’articolo 121 del decreto “Rilancio” del 2022, ma si dovrà procedere alla conclusione dei lavori sempre entro la scadenza prefissata.
Mentre per il visto di conformità, la sua obbligatorietà è prevista per tutti i casi in cui si richiede l’apposizione di un timbro da parte di un professionista (Dottori commercialisti ed esperti contabili; Consulenti del lavoro; Soggetti iscritti nei ruoli di periti alle Camere di Commercio…). Sono escluse infatti le Dichiarazioni presentate in forma precompilata, oppure con sostituto d’imposta che presta l’assistenza fiscale.
Bonus edilizi, il problema dei crediti incagliati
Oltre alla questione del SAL e del visto di conformità, anche il problema dei crediti incagliati è diventato essenziale per i bonus edilizi.
Parliamo di miliardi di euro di crediti che lo Stato dovrebbe garantire per migliaia di aziende edili, le quali potrebbero ritrovarsi senza più nulla di quanto pattuito dallo Stato.
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Davanti al rischio di ritrovarsi senza garanzie, e per evitare di pagare più di un centinaio di miliardi di euro, il Governo Meloni sta valutando di consentire alle banche di comprarli e poi compensarli con le imposte versate tramite F24 dai propri clienti, o di convertirli in titoli di Stato. E a sua volta di prorogare le villette, si valuta di fissare un nuovo termine al prossimo 30 settembre.
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