Assegno Unico, importo sul reddito del figlio maggiorenne: come richiederlo e calcolo
Anche quest’anno è possibile richiedere l’assegno unico, il beneficio economico mensile per le famiglie che abbiano figli a carico. Esso spetta quando i figli sono minorenni, ma anche se ci sono figli maggiorenni entro certi limiti di età e reddito prodotto.
In questo articolo vedremo qual è la soglia di reddito massimo del figlio maggiorenne per fruire ancora dell’assegno unico, come si calcola il suo reddito e come fare per ottenere l’assegno unico anche se nel proprio nucleo ci sono figli lavoratori.
Assegno unico maggiorenni: età e reddito
L’assegno unico spetta alle famiglie che hanno dei figli minori a carico, dal settimo mese di gravidanza fino a 21 anni d’età. Tuttavia, se i figli nel proprio nucleo familiare sono maggiorenni, essi devono seguire un regolare corso di studi, sia esso scolastico o universitario, ovvero altro corso di formazione.
I figli presenti nel nucleo familiare che richiede l’assegno unico possono anche essere disoccupati, ma in tal caso devono essere iscritti al centro per l’impiego ed essere titolari di regolare stato di disoccupazione, a seguito di DID al lavoro. Inoltre, è possibile richiedere l’assegno unico anche se i figli maggiorenni svolgono servizio civile universale.
Se lavorano, i figli maggiorenni che vivono coi genitori devono avere un reddito massimo pari a 8.000 euro. Il calcolo del reddito, che è quello che ci interessa, avviene prendendo come riferimento l’anno di riferimento della domanda. Inoltre, in presenza di alcune particolari categorie di figli a carico, non valgono limiti di età. Scopriamo di più.
Come calcolare il reddito figlio maggiorenne
Il reddito del figlio maggiorenne va calcolato con riferimento a tutti i redditi imponibili del ragazzo. Inoltre, come si anticipava poc’anzi, gli 8.000 euro di reddito limite devono essere prodotti entro l’anno in cui viene richiesto l’assegno.
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Dato che l’assegno unico vale da marzo a febbraio dell’anno successivo, quindi, bisogna prendere in considerazione soltanto il reddito prodotto durante l’anno in corso, senza sforare nel febbraio 2024.
Naturalmente, a tal proposito, si fa riferimento all’ISEE 2023, e non agli importi che ricadrebbero nell’ISEE 2024. I redditi del primo, infatti, fanno riferimento a quelli prodotti nell’anno 2021 e non nell’anno 2022, come invece accadrebbe se si prendesse in considerazione anche l’anno 2024.
Se il figlio maggiorenne si ritrova in una condizione di disabilità accertata, inoltre, l’assegno unico potrà essere corrisposto senza limiti di età.
Importi assegno unico con maggiorenni
Gli importi che si possono ottenere con l’assegno unico sono diversi e variano a seconda del proprio ISEE. In particolare, la somma mensile erogata viene calcolata in questa maniera:
- ISEE fino a 15.000 euro: 175 euro se ci sono solo figli minorenni;
- ISEE maggiore di 15.000 euro: riduzione progressiva dell’assegno fino a euro 50;
- Figli maggiorenni: con ISEE fino a 15.000 euro, spettano 85 euro mensili. Se l’ISEE è maggiore di 15.000 euro, l’importo si riduce, fino ai 25 euro al mese.
Se c’è più di un figlio a carico, l’importo dell’assegno viene maggiorato. Altre maggiorazioni sono inoltre previste se ci sono madri con meno di 21 anni, se l’ISEE non è maggiore di 24.000 euro, e se ci sono figli disabili nel proprio nucleo.
Come richiedere l’assegno unico
Per richiedere l’assegno unico si può procedere in due modi. La prima modalità prevede la trasmissione della domanda attraverso il servizio dedicato sul Portale INPS. Se non si vuole compilare la domanda online, invece, viene in aiuto la seconda modalità di trasmissione della domanda. In questo caso, è possibile rivolgersi a qualsiasi patronato CAF, che si farà carico della richiesta e la trasmetterà a vostro nome.
Inoltre, qualora si percepisca il vecchio Reddito di Cittadinanza in vigore, verificati i requisiti per ottenerlo, l’assegno unico verrà erogato in automatico dall’ente previdenziale. Da ultimo occorre precisare che l’erogazione dell’assegno unico parte dal mese successivo rispetto alla presentazione della domanda.
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