Case Green UE, in che classe energica è il tuo immobile? Cos’è e come calcolarla
Dall’Europa arriva l’approvazione della direttiva sulle Case Green, nonostante le richieste del governo di rimandare il provvedimento, ora i proprietari di immobili avranno solo alcuni anni a disposizione per adeguarsi alla classe energetica di maggiore efficienza.
Ma come fare per capire a quale classe appartiene il proprio immobile e cosa accade in caso di mancata riqualificazione? Vediamo cosa cambia e cosa fare per non rischiare la svalutazione.
Case Green, cosa prevede la direttiva UE
La nuova direttiva della commissione UE sulle cosiddette “Case Green” cioè sulla riqualificazione energetica di tutti gli immobili di tipo residenziale è una una norma che prevede l’adeguamento degli appartamenti che saranno valutati in base alle classi di appartenenza. Questo significa che entro l’anno 2030 bisognerà passare a classe E per ottenere la certificazione di adeguamento.
Entro i successivi tre anni, quindi al 2033, la classe invece dovrà corrispondere almeno alla fascia D. Poi si passerà al piano nazionale “emissioni zero“. Nonostante la disapprovazione del governo quindi, a breve i proprietari dovranno attrezzarsi per effettuare ristrutturazioni ed ammodernamenti per permettere un maggiore isolamento e consumare meno energia per riscaldamento e raffreddamento dell’edificio.
Questo avrà un costo che sarà ripartito sui contribuenti, ed in mancanza di nuovi bonus casa, con la cancellazione progressiva del Superbonus potrebbe essere un problema economico serio. Occorre quindi attrezzarsi già da subito per capire entità dei lavori da fare e per farlo bisogna partire stabilendo la classe energetica attuale.
Cosa è la classe energetica degli immobili
Per gli immobili la classe energetica viene valutata a partire da una scala che va dalla G, la più bassa fino alla A4, considerata la più efficiente. Le fasce infatti evidenziano i consumi energetici degli edifici in base a vari fattori. Vengono infatti valutati i materiali utilizzati per la costruzione e per l’isolamento. Sono compresi gli impianti elettrici, quelli di riscaldamento e gli infissi applicati.
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Meno c’è dispersione di calore più si guadagna in termini di efficienza e maggiore sarà la corrispondente classe. La certificazione è obbligatoria per legge già dal 2005 ed è importante conoscere quella di appartenenza della propria abitazione per capire cosa si può migliorare, non solo per adeguarsi alle nuove direttive sulle Case Green europee, ma anche per risparmiare sulle bollette e sui consumi.
Come fare per calcolare la classe energetica dell’immobile
Come mostrato dalle statistiche ISTAT a livello nazionale una gran parte degli edifici residenziali appartiene attualmente alle classi energetiche più basse. Questo ha fatto scattare l’allarme dei proprietari perchè saranno costretti a ristrutturare e cambiare impianti ed infissi, a breve, per non rischiare una clamorosa svalutazione, o forse anche una sanzione in caso di mancato adeguamento. Il calcolo esatto della classe di appartenenza può essere fatto soltanto da tecnici certificati. Questo accade spesso solo quando l’immobile viene messo in vendita o in affitto e gestito da intermediari. Tuttavia è possibile anche risalire alla classe di appartenenza in autonomia verificando alcuni requisiti.
La prima cosa da fare è guardare l’anno di costruzione. Se questo risale a più di 30 anni fa è molto probabile che l’edificio sia tra le classi più basse, ad esempio la G. Nel caso però siano stati fatti alcuni interventi tecnici può risalire di fascia. Cioè se sono state installati cappotti termici, pannelli solari ed impianti a pompa di calore a basso consumo, allora è più facile che si venga inseriti nelle classi superiori. Bisogna infatti ricordare che il livello di isolamento dalle temperature esterne spesso fa la differenza.
Case Green UE, cosa succede a chi non passa alla classe E?
Insieme alla direttiva UE sulle Case Green sono arrivate anche le proteste dei proprietari che in un primo momento hanno temuto di poter rischiare sanzioni e multe se non provvedono in tempo alla riqualificazione. Al momento come hanno fatto sapere dalla commisione non sono previste penalizzazioni. Anche se l’appartamento poco efficiente potrebbe perdere notevolmente valore sul mercato.
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Quello che è certo è che la ristrutturazione per il passaggio alla nuova classe energetica sarà a carico del proprietario. Ogni stato però avrà libertà per decidere di aiutare i cittadini con bonus e sgravi fiscali. Al momento, stando alle dichiarazioni del ministro dell’economia non è nei piani di governo un nuovo superbonus ma potrebbero essere istituite nuove detrazioni IRPEF su riqualificazione, studiate appositamente per far rientrare anche gli incapienti.
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