Bonus e incentivi statali 2023, quali esentare dal reddito e quali dichiarare nel 730?

Autore:
Niccolò Mencucci
24/02/2023

Bonus e incentivi statali 2023, quali esentare dal reddito e quali dichiarare nel 730?

Ci sono una serie di bonus statali 2023 che non prevedono la loro registrazione nella Denuncia dei Redditi 2023. Si tratta di bonus che sono totalmente esentati, da non dichiarare al fisco. Praticamente delle entrate libere da qualsiasi calcolo fiscale, anche se si parla di alcuni bonus.

Purtroppo ce ne sono diversi che invece non prevedono l’esenzione, e che anzi finiscono immediatamente sull’imponibile del reddito da calcolare ai fini IRPEF. Vediamo meglio quali sono quelli esentati e non, come funzionano e quali richiedere.

Bonus statali 2023, ecco quali sono quelli esentati

Se si ha l’obbligo della compilazione del Modello 730 o del Modello Redditi, il contribuente dichiara al Fisco tutti i redditi che ha percepito nell’anno di imposta precedente.

Tra i redditi devono venire trascritti anche eventuali emolumenti non sottoposti all’esenzione fiscale. Ricordiamo che a fini di fringe benefit non si potrà avere diritto a più di 258 euro per il 2023, ben 2.750 euro in meno rispetto a quanto previsto nel 2022.

A titolo d’esempio, se ci si limita al bonus benzina 2023, non si rischia alcun pagamento delle tasse su tali benefit, essendo inferiore a 200 euro.

Ci sono ovviamente tanto altri bonus statali 2023 che sono esentati dal calcolo fiscale, e sono:

Bonus statali 2023, quali sono quelli non esentati

Ci sono però dei bonus statali 2023 che non sono esentati. Come ad esempio il bonus IRPEF. Anche se esentasse, l’importo percepito a titolo di trattamento integrativo dovrà essere indicato nel rigo C14 del modello 730.

Attenzione anche al caso della pensione di invalidità e dell’assegno ordinario di invalidità. Nel primo caso, assieme all’indennità di accompagnamento, i suoi importi non concorrono alla formazione del reddito imponibile, pertanto non vanno indicati nella dichiarazione dei redditi.

Mentre per l’assegno ordinario di invalidità, essendo al pari di una pensione, concorre alla formazione del reddito ed è imponibile all’IRPEF: va indicato nella dichiarazione del redditi.

Per quanto riguarda NASpI e DIS-COLL, indennità di disoccupazione riconosciute rispettivamente a lavoratori subordinati e collaboratori, non sono esentati. Nel loro caso, l’ente opera come sostituto di imposta effettuando le trattenute IRPEF direttamente prima dell’erogazione. Pertanto, vanno inserite nel modello 730.

Bonus statali 2023, come funzionano

I bonus statali sono in genere tutti quei benefit erogati a fini assistenziali, come i citati Assegno Unico e RDC. In tutti gli altri casi, come per la busta paga o la pensione, avviene la consueta trattenuta IRPEF.


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Può anche capitare che il sostituto di imposta non applichi la giusta aliquota non conoscendo il reddito complessivo. In tal caso le eventuali tasse già pagate nel corso dell’anno saranno scomputate dall’IRPEF dovuta.

Ricordiamo che, essendo questi bonus esentasse, non vanno assolutamente indicati nella dichiarazione dei redditi perché su di essi l’IRPEF non è dovuta.

Bonus statali 2023, come richiederli

I bonus statali 2023 da richiedere senza doverci pagare le tasse sono i citati Assegno Unico, Reddito di Cittadinanza e  Bonus IRPEF.

Con Assegno Unico e RDC potrai richiedere anche più di 1000 euro al mese, ma sempre se rientri in alcune categorie sociali particolari, come le famiglie con figli minori a carico e/o diversamente abili, oppure con un ISEE 2023 pressoché a zero.

Sebbene i primi due siano richiedibili direttamente sul sito dell’INPS, accedendo con SPID, CIE o CNS, nel caso del Bonus IRPEF si potrà fare richiesta soltanto se si è lavoratori dipendenti privati con un reddito lordo annuo inferiore a 15.000 euro. Nel caso di redditi inferiori a 15.000 euro annui ma superiori a 28.000 euro, si potrà beneficiare del bonus ma solo se la somma delle detrazioni non supera l’insieme dell’imposta lorda

I Bonus statali 2023 sono richiedibili nella maggior parte dei casi facendo richiesta sul sito web dell’INPS. Basterà accedere al proprio MyINPS e fare domanda per ognuno di questi.

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