Superbonus, da cartolarizzazione a F24 per sblocco cessione crediti: ultime Governo
Superbonus 110%, il governo e le banche devono ora fare i conti con i crediti incagliati, per sbloccare le procedure e permettere ai contribuenti che hanno già presentato la CILA di terminare gli interventi di ristrutturazione. In futuro resterà solo la possibilità di portare in detrazione le somme spese.
Diverse le proposte sul tavolo dopo l’incontro con le associazioni di categoria e l’ABI, dalla compensazione tramite F24 ad una più improbabile ipotesi di cartolarizzazione. Vediamo quali saranno le prossime modifiche per salvare la cessione del credito.
Superbonus 2023: stop cessione credito, possibile solo detrazione fiscale
Con il decreto legge sul superbonus il governo ha definitivamente messo uno stop per la possibilità di accedere a sconto in fattura e cessione dei crediti alle banche. Ora c’è da risolvere il problema crediti bloccati e cercare di far ripartire le pratiche da parte degli istituti per evitare un sovraindebitamento e per dare la possibilità ai cittadini che hanno agito nella legalità di portare a termine gli interventi già iniziati.
Ma cosa cambierà nel futuro? Praticamente chi richiede il superbonus potrà soltanto recuperare la spesa, non per un totale del 110%, ma del 70% al massimo. E potrà farlo in 10 anni utilizzando la detrazione fiscale IRPEF. Evidente quindi come la misura diventerà un privilegio per chi ha un tetto di reddito imponibile già elevato. Gli altri non potranno invece più permettersi di utilizzare lo sconto bonus sulle ristrutturazioni a meno che non si intervenga in merito ad un “Bonus Incapienti“.
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Superbonus cessioni incagliate: ipotesi compensazione F24
Dopo l’annuncio del decreto che ha cambiato le regole del Superbonus, sia le banche che le associazioni di imprese edili sono andate in allarme. Il problema principale infatti è rappresentato dai crediti incagliati. Cioè tutte le procedure di cessione che inizialmente erano state accettate, ma che dopo la modifica potrebbero restare bloccate. Questo è dovuto soprattutto alla mancanza di capienza da parte di molti istituti di credito che non potendo poi fare una ulteriore cessione devono dare uno stop alle pratiche già in corso.
La conseguenza sarebbe non solo quella di non poter terminare i lavori, danneggiando tantissimi contribuenti che hanno già presentato la dichiarazione asseverata CILA. C’è anche il problema economico del grave danno alle imprese e rischio fallimento e licenziamento di un elevato numero di lavoratori.
Dopo il vertice tra governo associazioni bancarie e di categoria, si riapre l’opzione compensazione fiscale tramite F24. Si tratta di una ipotesi, inizialmente scartata che permetterebbe alle banche di riacquisire i crediti scaricandoli dai pagamenti fiscali fatti allo sportello dai contribuenti tramite versamenti.
L’operazione potrebbe essere una delle possibili soluzioni utili allo sblocco di almeno 19 miliardi di euro, ma avrebbe comunque un costo elevato per lo Stato. Per questo si sta valutando anche una cartolarizzazione.
Superbonus: opzione cartolarizzazione, come funziona?
Nell’impegno del governo, dopo lo stop a tutte le nuove cessioni, c’è soprattutto quello diandare incontro alle banche e alle associazioni per permettere di non perdere i crediti già acquisiti. Giusto che chi non ha commesso illeciti nelle pratiche possa avere la possibilità di concludere le procedure già avviate.
Per questo era stata proposta anche una cartolarizzazione del credito. Questo porterebbe vantaggi ai contribuenti che potrebbero ottenere una liquidità già da subito senza dover attendere cinque anni dall’accettazione della pratica.
Ma c’è molta diffidenza per questo provedimento, resta infatti una probabilità remota stando alle dichiarazioni dei politici dopo il vertice sul superbonus. Perchè avrebbe costi elevati e la possibilità di trasformare i crediti in titoli garantiti presenta un altissimo rischio di insolvenza che potrebbe aggravare la crisi finanziaria dei conti pubblici.
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Suerbonus: resta cessione credito per lavori post sisma
Altra ipotesi al vaglio del governo, per non penalizzare troppo chi è stato già colpito dal sisma e sta provvedendo alla ricostruzione degli edifici è di mantenere il sismabonus. Una delle principali modifiche al decreto finale potrebbe infatti essere quella di conservare le opzioni sconto e cessione per queste categorie.
Un bonus-sisma che permetterebbe ad imprese e cittadini coinvolti e residenti nelle zone colpite dal terremoto, di continuare ad utilizzare il superbonus con lo stesso regolamento del passato. Una decisione probabile, sulla quale già le imprese e le associazioni dei consumatori si sono dichiarate soddisfatte.
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