Certificazione Unica 2023, istruzioni Agenzia Entrate: cos’è, software, scadenza
Tutti coloro che hanno un lavoro o una pensione dovranno sottoporsi alla compilazione della Certificazione Unica 2023. Questa compilazione non è in genere un onere del contribuente, anzi il più delle volte questi deve solo riceverla.
Parliamo di un documento essenziale per il proprio profilo fiscale e previdenziale, senza il quale ci si ritroverebbe nei guai col fisco e con altri enti, INPS inclusa. Vediamo tutte le nuove disposizioni dell’Agenzia delle Entrate, e come funziona quest’anno tra software e scadenze.
Certificazione Unica 2023, nuove istruzioni dall’Agenzia delle Entrate
Come accaduto per la Dichiarazione IVA 2023, dal 1° febbraio l’Agenzia delle Entrate ha presentato i nuovi moduli per tutti i documenti necessari a fini fiscali, tra cui la stessa Certificazione Unica 2023.
Con le nuove istruzioni, si potrà provvedere ad una compilazione ancora più semplice e precisa, così da aiutare tutti coloro che sono obbligati alla loro compilazione, ovvero i sostituti d’imposta (datore di lavoro se dipendente, commercialista se autonomo, INPS o ente previdenziale se pensionato).
Le novità di quest’anno sono per lo più in merito ai fringe benefit che si possono dichiarare nella Certificazione. Per i redditi del 2022 si potrà beneficiare di un importo esentasse di 3.000 euro: questo vale sia per le detrazioni familiari sia per i vari bonus benzina 2023.
Ma attenzione, se l’importo complessivo di dette erogazioni è superiore, l’importo concorrerà interamente a formare il reddito.
Certificazione Unica 2023, cos’è
Fino a qualche anno fa c’era il Certificato Unico Dipendente, ma era limitato solo a chi era lavoratore dipendente. Per agevolare i servizi amministrativi, s’è deciso di istituire la Certificazione Unica anche per pensionati e autonomi.
Si tratta di uno dei documenti fiscali più importanti per quanti devono presentare la dichiarazione dei redditi, dato che con esso vengono attestati i redditi percepiti da un lavoratore dipendente o da un pensionato.
Ufficialmente a compilarla è solo chi eroga reddito o pensione, pertanto il contribuente è obbligato solo se è lui stesso a produrlo con la sua attività autonoma, fatto salve collaborazioni contrattuali in cui è stato istituito un apposito sostituto d’imposta.
Non è necessario provvedere alla compilazione della Certificazione Unica 2023 se i redditi ivi segnalati sono l’unica fonte reddituale. Di contro, se ci sono stati più sostituti d’imposta nel corso dell’anno fiscale, sarà necessaria la sua compilazione entro le date previste.
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Certificazione Unica 2023, il software richiesto
Grazie alla tecnologia la Compilazione Unica 2023 può essere consegnata in via telematica, così da provvedere in tempi celeri a consegnarla al dipendente/pensionato e all’Agenzia delle Entrate.
Nel nostro caso, basterà accedere al servizio online dell’Agenzia, e andare alla voce Modello Certificazione Unica 2023. L’Agenzia ha reso disponibile un software, aggiornato secondo le ultime disposizioni datate 7 febbraio 2023 in merito a caselle e dati da compilare.
Per avviare l’applicazione successivamente alla prima volta, è sufficiente selezionare il link che troverai nella pagina istituzionale, ed eseguire l’applicazione da Start/Tutti i programmi/Unico on line. Al momento il software funziona esclusivamente sui sistemi operativi Windows. Purtroppo il sistema non permette la precompilazione dei moduli, come invece accade per l’ISEE precompilato INPS.
Certificazione Unica 2023, la scadenza per presentarlo
Con l’avvio della Certificazione Unica 2023 dai primi di febbraio, i sostituti d’imposta hanno tempo fino al 16 marzo 2023 per compilarlo e inviarlo all’Agenzia delle Entrate.
Si ricorda che la Certificazione Unica, per legge, deve essere consegnata ogni anno dal datore di lavoro a tutti i collaboratori ed ai dipendenti, se istituito come sostituto d’imposta per i redditi da lui erogati. Nel caso delle pensioni, sarà di competenza dell’ente previdenziale di riferimento (INPS) ad erogarla.
Se la certificazione unica non dovesse essere consegnata, dovrà essere lo stesso dipendente a richiederla, essendo un obbligo di legge. Se non consegnata entro il 16 marzo 2023, il datore di lavoro incorrerà in sanzioni specifiche per omessa documentazione.
La CU 2023 deve essere consegnata sia ai dipendenti che ai lavoratori autonomi, anche in formato cartaceo o via mail.
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