Concorso Scuola 2023, inserimento cattedra 20mila precari: MIUR, quando ci sarà
Tra i tanti concorsi pubblici, anche i servizi scolastici hanno indetto un loro bando di assunzione, il Concorso Scuola 2023. Anche grazie al PNRR è stato possibile procedere al finanziamento di questi bandi, che andranno a rimpinguare l’organico scolastico con altri 70.000 insegnanti.
Nel prossimo triennio la Pubblica Amministrazione cercherà di venire incontro alle nuove esigenze di riempire i “buchi d’organico” lasciati negli anni precedenti, tra blocco delle assunzioni e prepensionamenti. Vediamo meglio in che cosa consiste questo bando di concorso, e quali sono i requisiti, l’iter di selezione previsto dal MIUR e la data di svolgimento.
Concorso Scuola 2023, inserimento cattedra 20mila precari
Sono in arrivo nei prossimi mesi tre bandi di concorso per assumere 70mila insegnanti, tutti entro il 2025. La disposizione dei tre bandi è secondo questo ordine:
- bando PNRR per 20.000 insegnanti tra il 2022-2023,
- bando ordinario per 50.000 insegnanti tra il 2023-2025.
Purtroppo non si tratta a tutti gli effetti di un maxiconcorso, come quello per l’assunzione di 8.000 funzionari sotto il Ministero della Giustizia, ma di un concorso a step. Solo alcuni insegnanti potranno infatti accedere al primo bando, ovvero il Concorso Scuola 2023 per 20.000 insegnanti precari.
Fortunatamente le disposizioni del MIUR hanno reso questo primo bando molto più veloce e semplificato, data anche la scadenza alquanto vicina.
Concorso Scuola 2023, le disposizioni del MIUR
Il Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca (MIUR) ha voluto disporre per il Concorso Scuola 2023 uno svolgimento rapido e semplificato. Verrà svolto in tempi brevi, per arrivare alle 20.000 assunzioni per l’anno scolastico 2023-2024, con modalità di svolgimento delle prove semplificata.
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Nel caso del Concorso Scuola 2023, la modalità di assunzione disposta dal MIUR prevede la sottoscrizione di un contratto a tempo determinato, con svolgimento dell’anno di prova e tirocinio, e prove finali basate su un esame scritto e uno orale.
Obbligo dell’insegnante in fase di assunzione sarà quello di arrivare a 30 crediti formativi universitari (Cfu), necessari per l’abilitazione all’insegnamento in Italia.
A questi si aggiungono anche le disposizioni previste per la mobilità degli insegnanti, attualmente prevista solo dopo tre anni di permanenza nella sede di titolarità. I sindacati spingono infatti per una revisione della regola attuale, magari limitando il vincolo triennale solo alle immissioni in ruolo legate al PNRR, escludendo chi sia stato nominato con altre procedure.
Concorso Scuola 2023, l’iter delle assunzioni
Simile a quanto previsto per il concorso ATA 2023, anche quelli per il personale docenziale risente di un sistema di assunzioni a fasce.
Per quanto riguarda questo bando, è stato reso necessario l’allineamento alle nuove regole del PNRR. Mentre per i rimanenti 50.000 inserimenti sarebbero previsti due bandi di concorso nel 2024 e 2025, tramite selezione “ordinaria”, che verranno messe a punto con cadenza annuale.
In tal caso, le selezioni saranno riservate solo agli aspiranti insegnanti che abbiano già ottenuto i 60 crediti formativi universitari.
Come già previsto nei concorsi pubblici per l’Esercito, anche in questi concorsi scolastici ci sarà una quota preferenziale. Nel nostro caso sarà riservata ai docenti con almeno tre anni di supplenza nella scuola, con particolare attenzione a chi si ritrova in una condizione contrattuale “precaria”.
Concorso Scuola 2023, quando ci sarà
Tutti e tre i bandi sopramenzionati usciranno prima dell’avvio del rispettivo anno scolastico. Nel caso del Concorso Scuola 2023, è probabile che partirà durante la primavera, tra marzo e giugno 2023, così da provvedere alla pubblicazione della graduatoria in tempo per l’estate.
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Ricordiamo che il bando del 2023 prevede l’assunzione di 20.000 insegnanti entro l’inizio dell’anno scolastico, ovvero prima di settembre 2023. Sfortunatamente il Concorso Scuola 2023 è uno dei pochi concorsi che prevede un corridoio preferenziale per chi si trova in una di queste posizioni:
- essere insegnante già abilitato all’insegnamento,
- essere specializzando di sostegno,
- essere insegnanti iscritto in seconda fascia nelle graduatorie provinciali GPS, anche senza abilitazione.
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