Bonus disabili 2023, le agevolazioni INPS di Febbraio nella guida dell’Agenzia delle Entrate: Legge 104, auto, edilizia, come richiedere gli aiuti e cosa non pagano
Per le persone con patologie croniche e non autosufficienti si possono richiedere diversi bonus disabili 2023. Addirittura l’INPS ha voluto precisare alcuni aspetti per il mese di febbraio, anche in merito alle agevolazioni che si possono richiedere in caso di Legge 104.
Per quanto le agevolazioni previste dal bonus disabili 2023 siano notevoli, arrivando a coprire anche eventuali spese edilizie e automobilistiche, non tutte le spese sono ammortizzabili. Vediamo meglio tutte le ultime indicazioni, e come richiederlo nel caso di figli o di agevolazioni edilizie.
Bonus disabili 2023, le agevolazioni INPS di Febbraio nella guida dell’Agenzia delle Entrate
Tutte le agevolazioni INPS sono state riportate anche nell’ultima guida dell’Agenzia delle Entrate, in cui sono descritti tutti i bonus disabili 2023.
Si parla di una guida di 40 pagine, in cui l’Agenzia delle Entrate riassume tutto quello che c’è da sapere sulle agevolazioni fiscali disponibili per i disabili nel 2023, con un linguaggio semplice e diretto.
Per avere ulteriori per orientarsi tra i diversi benefici, in merito anche ai requisiti fino ad arrivare alla documentazione utile, ci si fa sempre riferimento alla guida pubblicata al 3 febbraio.
Bonus disabili 2023 e Legge 104 per auto ed edilizia
Tra i bonus disabili 2023 ci sono anche quelli previsti con la Legge 104, ovvero la norma che regolamenta una serie di agevolazioni fiscali e non per le persone non autosufficienti e dalla disabilità grave.
Nel caso dell’auto, bonus e Legge 104 prevedono riduzioni ed esenzioni fiscali molto importanti, come:
- detrazione IRPEF del 19% della spesa sostenuta per l’acquisto;
- IVA agevolata al 4% sull’acquisto dell’automobile;
- esenzione dal bollo auto;
- esenzione dall’imposta di trascrizione sui passaggi di proprietà.
Più un bonus per l’acquisto di veicoli speciali, disposto solo per persone non vedenti, sorde, con disabilità psichica o mentale titolari dell’indennità di accompagnamento.
Oltre alle spese automobilistiche, coi bonus disabili 2023 si potranno richiedere delle agevolazioni anche per per spese meno ordinarie, come l’eliminazione delle barriere architettoniche.
È infatti prevista una detrazione del 50% sull’IRPEF per tutte le spese sostenute fino al 31 dicembre 2024 per ristrutturazione edilizia dell’immobile.
Bonus disabili 2023, come richiedere gli aiuti per i figli
Nel caso di famiglie con figli disabili, oltre all’Assegno Unico 2023 con maggiorazione, potranno chiedere dal 1° febbraio fino al 31 marzo 2023 un contributo mensile pari a un massimo di 500 euro, ma solo se si è genitori disoccupati o con monoreddito.
Sempre per l’assistenza domiciliare, si potrà richiedere il bonus asilo nido, più una serie di agevolazioni per mezzi di ausilio e sussidi tecnici informatici, quali:
- detrazione al 19% dell’IRPEF per i sussidi tecnici e informatici,
- IVA al 4% per l’acquisto dei sussidi tecnici e informatici, o necessari all’accompagnamento e alla deambulazione.
E nel caso di spese mediche generiche o relative all’assistenza infermieristica e riabilitativa, è prevista una deduzione dalla base imponibile della persona. Sono esclusi dal computo finale anche i contributi per gli addetti ai servizi domestici e all’assistenza personale o familiare, con massimale di spesa fino a 1.549,37 euro.
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Nel caso di soggetti con reddito non superiore a 40.000 euro, si potrà richiedere una detrazione IRPEF al 19% per le spese di assistenza, con massimale di spesa fino a 2.100 euro.
Bonus disabili 2023, cosa non pagano
Oltre alla citata esenzione del bollo auto, tra i bonus disabili 2023 ci sono diverse esenzioni, come quella per il Canone RAI, altrimenti prevista nella propria bolletta energetica.
A questo si aggiunge l’esonero reddituale per chi ottiene una o più borse di studio se percepite come studenti universitari con disabilità: non si computano ai fini del calcolo e del raggiungimento dei limiti reddituali per la percezione di alcune prestazioni.
Lo stesso vale anche per eventuali rendite risarcitorie dovute ad una riduzione della capacità lavorativa (es. INAIL). Queste non sono riconosciute come redditi da segnalare fiscalmente, nemmeno in sede di ISEE 2023.
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