Bonus sociale Enel 2023, importo contro il caro bollette luce e gas: come richiederlo, ISEE, requisiti, ARERA, quando arriva e quanto dura
Con la Manovra di Bilancio il bonus sociale Enel 2023 per le bollette è stato garantito da quest’anno a sempre più famiglie, soprattutto a quelle che fino a poco tempo fa non sarebbero mai rientrate nei requisiti d’accesso disposti dai vari Decreti Aiuti.
Già nella prima bozza della legge di Bilancio 2023, il governo Meloni ha scelto di prorogare per i primi tre mesi dell’anno lo sconto nelle fatture di luce e gas, e di allargare la platea il più possibile.
Bonus sociale Enel 2023, quando arriva e quanto dura
Il bonus sociale Enel 2023 è una misura richiedibile per tutto l’anno corrente, ma ufficialmente solo sottoforma di rimborso per pagare le spese sostenute per le utenze domestiche.
Nel nostro caso, si parla per lo più di un nuovo fringe benefit, una forma di retribuzione non in denaro, come può essere ad esempio l’utilizzo di un cellulare, computer, auto aziendale. Essendo un fringe benefit, si somma alla retribuzione e non è né tassabile né sottoposta a contribuzione.
Il rimborso riguarderà anche le spese di un’immobile ad uso abitativo, posseduto o detenuto sulla base di un titolo idoneo (proprietà, contratto d’affitto, comodato etc.), a patto che sia relativo ad una fornitura del servizio idrico integrato, oppure dell’energia elettrica e gas naturale.
Sfortunatamente il bonus sociale Enel 2023 non è previsto per tutte le famiglie, ma solo per alcune. In altri casi, come per i pensionati, per luce e gas può richiedere il bonus bollette 2023.
Bonus sociale Enel 2023, i requisiti
Il bonus sociale Enel 2023 spetterebbe solo ai dipendenti del settore privato, perché sono i datori di lavoro a poterlo liberamente riconoscere in busta paga. Non è previsto al momento per i dipendenti pubblici, anche nel caso di dipendenti di enti pubblici economici. Il datore di lavoro può essere anche un lavoratore autonomo o da studio professionale, o soggetto che non svolge un’attività commerciale, l’essenziale è che abbia alle sue dipendenze uno o più lavoratori salariati.
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Nel caso dei lavoratori dipendenti, rientrano nella categoria anche:
- i collaboratori tipo co.co.co,
- gli amministratori,
- i lavoratori autonomi occasionali,
- altri soggetti percettori di redditi di lavoro assimilato (es. tirocinanti).
Nel caso dei pensionati, il bonus non sarebbe previsto, a meno che non abbiano alle dipendenze uno o più lavoratori. In alternativa possono richiedere il bonus sociale ARERA, dall’importo completamente diverso.
Bonus sociale Enel 2023 e ARERA, come richiederlo
Se si richiede il bonus sociale Enel 2023, il dipendente non dovrà presentare alcuna domanda. Spetterà al datore di lavoro, su sua libera iniziativa, richiederlo, se a livello di reddito di impresa gli convenga o meno, nonostante si tratti di un fringe benefit, ovvero un bonus che incrementa di fatto la retribuzione senza dover pagare tasse e contributi.
L’unico suo adempimento sarà di attestare le fatture relative alle utenze effettivamente pagate da parte del lavoratore. O in alternativa procedere alla compilazione di una Dichiarazione Sostitutiva di atto di notorietà, con la quale il lavoratore attesti di essere in possesso della documentazione.
Diversamente, il pensionato potrà richiedere il bonus sociale ARERA soltanto se lo richiede per disagio fisico o economico. Se per tutti e due i casi è necessario avere l’intestazione della fornitura energetica, solo in uno di questi casi sarà obbligatorio l’ISEE.
Bonus sociale Enel 2023, serve l’ISEE?
Il bonus sociale Enel 2023 previsto per i dipendenti privati non necessità dell’ISEE, ma solo la compilazione di un’apposita Dichiarazione sostitutiva qualora il datore di lavoro non possa provvedere all’attestazione delle fatture a carico del lavoratore.
Solo per il bonus sociale ARERA è previsto l’ISEE, ma solo se richiesto per disagio economico. Con la manovra di Bilancio le soglie ISEE per il bonus bollette si sono abbassate. Ora si dovrà avere un ISEE inferiore a 15.000 euro, massimo 20.000 euro per le famiglie con quattro figli a carico.
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Nel caso del pensionato, potrà richiederlo senza ISEE se fa domanda per disagio fisico: dovrà presentare un certificato ASL che attesti una condizione patologica cronica per la quale è previsto l’utilizzo di macchinari energivori (es. ventilatori polmonari).
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