Reddito di Cittadinanza 2023, pagamento di Gennaio: requisiti, quando arriva, ricarica
Per i percettori del Reddito di Cittadinanza 2023 ci sono due obblighi da osservare entro fine gennaio 2023, pena la perdita dell’assegno mensile. Perché per il 2023 non basterà solo avere la DSU, ma anche altri documenti essenziali ai fini del rinnovo del Reddito.
Ecco quali sono, e cosa bisogna fare per averli entro il 31 gennaio 2023.
Reddito di Cittadinanza 2023, occhio a questi due obblighi da rispettare entro fine gennaio
Per quanto il Reddito di Cittadinanza 2023 stia subendo notevoli modifiche per il 2023, questi due obblighi in realtà non riguardano affatto le nuove disposizioni volute dal Governo Meloni.
Si tratta invece delle due disposizioni necessarie al rinnovo dell’RDC per tutti coloro che già ne hanno usufruito nell’anno precedente. Parliamo della Dichiarazione Sostitutiva Unica, al quale segue l’ISEE, e del Modello Sr181 (Com-Esteso). Due obblighi che vanno osservati prima del 31 gennaio 2023.
Se non si provvederà entro tale scadenza, l’RDC verrà sospeso definitivamente assieme ad eventuali bonus, e bisognerà fare richiesta di nuovo, sempre se si rientrano nelle nuove disposizioni.
Reddito di Cittadinanza 2023, come richiedere il Modello Sr181
Oltre all’obbligo di presentare la DSU e l’ISEE per il 2023, bisognerà presentare anche il Modello Sr181 (Com-Esteso), un modello necessario per rinnovare il Reddito di Cittadinanza 2023, sia come disoccupato sia come neo-lavoratore.
Per richiederlo basta presentarsi in uno di questi uffici:
- Centro di Assistenza Fiscale,
- Enti di patronato.
Si può anche provvedere a consegnarlo via online accedendo al sito dell’INPS, direttamente dal proprio account, utilizzando uno dei seguenti sistemi di identificazione digitale:
- SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale),
- CIE (Carta di Identità Elettronica),
- CNS (Carta Nazionale dei Servizi).
Tale modulo andrà consegnato assieme alla DSU/ISEE 2023 entro e non oltre il 31 gennaio 2023. Una volta riconosciuto per l’anno a venire, potrai ricevere il beneficio tramite un’apposita Carta di pagamento elettronica.
Reddito di Cittadinanza 2023, a chi serve il Modello Sr181
Il Modello Sr181, necessario per il rinnovo del Reddito di Cittadinanza, è obbligatorio per chi intende continuare a ricevere le ricariche RdC sulla Carta, e ha iniziato un’attività lavorativa durante il 2022. Attività lavorativa che si protrae però nel 2023.
L’obbligo nasce all’avvio di un lavoro da parte del titolare del RdC oppure di un membro del suo nucleo familiare. L’essenziale è che, se il lavoro si protrae anche quest’anno, va rimandato il Modello Sr181 anche a gennaio 2023. E questo vale per ogni componente del nucleo familiare per il quale sia intervenuta la variazione.
Anche perché con il Modello Com-Esteso non verrà comunicata la prosecuzione del lavoro ma anche il reddito presunto nell’anno solare successivo, limitato al tempo rimanente previsto prima della conclusione del rapporto di lavoro.
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A titolo d’esempio, se il lavoro continua dal 1° gennaio 2023 e prosegue fino al 30 aprile 2023, con busta paga fissa di 800 euro mensili, si dovrà comunicare che il reddito presunto nel 2023 sarà di 3.200 euro, ovvero 800 euro moltiplicato per 4 mensilità mancanti.
Reddito di Cittadinanza 2023, i nuovi requisiti per il 2023
Ricordiamo che per il 2023 il Reddito di Cittadinanza 2023 è accessibile solo alle famiglie che abbiamo i seguenti requisiti:
- cittadinanza italiana o comunitaria, o residenza da almeno 10 anni con permesso di soggiorno di lungo periodo;
- ISEE inferiore a 9.360 euro;
- patrimonio immobiliare, diverso dalla casa di abitazione, non superiore a 30.000 euro;
- patrimonio mobiliare non superiore a 6.000 euro, massimo 10.000 euro;
- non possesso di veicoli nuovi o di grossa cilindrata o di navi o imbarcazioni da diporto;
- reddito familiare inferiore ad un importo di 6.000 euro, massimo 9.360 in caso di nucleo familiare in affitto.
La durata massima del beneficio nel 2023 è fissata a sette mensilità, tranne nei casi di soggetti con disabilità, minorenni o persone con almeno sessant’anni di età. E in caso di rifiuto della prima offerta lavorativa, come disposto da Legge di Bilancio 2023, scatta la sospensione immediata dell’RDC.
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