Fermo amministrativo auto per multe e bollo: cos’è e come toglierlo

Autore:
28/03/2022

Fermo amministrativo auto per multe e bollo: cos’è e come toglierlo

Fermo amministrativo auto per multe e bollo, ma anche per inadempienze fiscali dovute al crescere del caro vita. Gli automobilisti italiani si trovano di fronte alla crescita dell’inflazione e ai rincari dovuti all’aumento delle materie prime. Vista anche la condizione dei mezzi pubblici italiani, l’auto è uno strumento indispensabile per recarsi al lavoro e per svolgere le proprie incombenze quotidiane.

Proprio per questo, il tema del fermo amministrativo auto risulta particolarmente sensibile per molti cittadini. Si tratta di un atto mediante il quale le amministrazioni o gli enti pubblici possono bloccare un bene del debitore, come ad esempio l’auto. L’obiettivo è di riscuotere i tributi o le tasse. Si pensi a un credito di natura tributaria, come l’Iva, l’Irpef, il bollo auto o l’Imu. Ma anche a multe o sanzioni derivanti dall’applicazione del codice della strada.


Leggi anche: Come i conti correnti online stanno cambiando le abitudini di spesa dei consumatori

Fermo amministrativo auto: cos’è, iscrizione e conseguenze

Il fermo amministrativo auto rappresenta quindi un atto formale previsto dalla legge e attuato dall’Agenzia delle Entrate (ex Equitalia). Con questo procedimento si dispone il blocco temporaneo di un veicolo, con l’obiettivo di recuperare una somma di denaro dal debitore. Insieme al blocco, vi sono una serie d’implicazioni accessorie per il proprietario dell’autovettura.

Infatti, non sarà possibile vendere la vettura a terzi senza aver informato l’acquirente della presenza del fermo. Inoltre, l’auto non è rottamabile. Non si può parcheggiare la vettura sul suolo pubblico, radiarla oppure esportarla. Questo perché il debito erariale viene segnalato all’interno del pubblico registro automobilistico (PRA).

Come viene applicato il fermo dell’auto

Ovviamente, il fermo amministrativo auto è la parte conclusiva di una procedura di recupero che prevede diversi passaggi. L’Agenzia delle Entrate contatta infatti il creditore invitandolo a effettuare il pagamento del debito e spiegando della possibile attuazione del fermo. Nel caso in cui i solleciti non vadano a buon fine, l’amministrazione pubblica procede con il preavviso dell’azione amministrativa.

Il proprietario dell’auto avrà quindi ulteriori 30 giorni per regolarizzare la propria posizione. Qualora anche in questo lasso di tempo non avvenga il pagamento, il fermo diventerà effettivo.


Potrebbe interessarti: Licenziamento durante malattia, è possibile? Cosa succede se si supera il limite

Le conseguenze possono essere importanti dal punto di vista economico, pertanto sarà importante evitare il blocco della circolazione dell’auto. Gravi conseguenze si concretizzano anche per coloro che decidono di mettersi alla guida dell’autovettura nonostante la presenza di un fermo amministrativo.

Qual è il rischio per chi decide di guidare un’auto sottoposta a fermo

Il proprietario di un’autovettura che guida un’auto sottoposta a fermo amministrativo rischia di trovarsi di fronte a una multa ancora più salata. È quindi un comportamento da evitare con attenzione. La sanzione parte da un minimo di 1998 euro e può arrivare a toccare 7953 euro. In aggiunta, vi sono ulteriori rischi da prendere in considerazione.

La legge prevede infatti che in caso di incidente l’assicurazione non sia costretta a pagare i danni. Nel caso in cui si dovesse incorrere in un controllo delle forze dell’ordine è prevista la confisca del mezzo. Inoltre, la proprietà dell’auto può passare anche direttamente all’Agenzie delle Entrate.

Come verificare il fermo amministrativo dell’auto

Per evitare di incorrere nelle sanzioni appena evidenziate, in caso di dubbi è utile verificare se è presente un fermo amministrativo dell’auto. Questo tenendo presente anche che l’ente di riscossione non è tenuto a fornire ulteriori informazioni dopo il preavviso. Una prima verifica può essere effettuata recandosi presso uno degli uffici provinciali dell’ACI (Automobil Club d’Italia).

In alternativa, è possibile rivolgersi a un’agenzia di pratiche auto, oppure direttamente al pubblico registro automobilistico. Per verificare la presenza di un fermo amministrativo auto occorre infatti una visura per targa. È possibile anche consultare il Certificato di proprietà digitale, che risulta costantemente aggiornato dal PRA. La consultazione risulta gratuita accedendo dal servizio online “Consulta il certificato di proprietà digitale”.

Per effettuare il controllo a livello pratico, occorre inserire l’identificativo riportato sul certificato digitale (ID-CDPD). Il registro mostrerà tutti i dati burocratici relativi all’auto, così come l’eventuale presenza di un fermo.

Fermo amministrativo della vettura: ecco come toglierlo

Cosa fare se il procedimento di verifica conferma la presenza di un fermo amministrativo auto? Nel caso in cui quest’ultimo risulti illegittimo, si può impugnare il provvedimento. Questo avviene, ad esempio, per mancata notifica della cartella di pagamento o del preavviso di fermo. Oppure per mancato rispetto delle tempistiche.

Qualora invece il fermo risulti legittimo, l’unica strada percorribile è quella del saldo del debito. Per farlo è possibile anche richiedere una rateizzazione. Con il pagamento della prima rata il debitore chiede la sospensione del fermo e il veicolo può tornare a circolare. La revoca del fermo avviene però solo dopo che il debito è stato pagato interamente.

Le foto presenti in questo articolo sono concesse in licenza a Giddy Up srl