Pensione anticipata 2022: età, requisiti e calcolo
Pensione anticipata 2022, nel corso del nuovo anno restano aperte diverse opzioni di uscita flessibile dal lavoro. Il possibile anticipo deve essere sempre preso in riferimento alla pensione di vecchiaia, che matura a partire dai 67 anni di età e con almeno 20 anni di contribuzione. Le ultime modifiche normative avvenute con la nuova legge di bilancio hanno apportato una serie di novità al sistema.
Sostanzialmente, sono state confermate diverse opzioni sperimentali di prepensionamento. Resta però ancora in stand by l’attesa riforma complessiva del sistema pensionistico, attualmente in discussione tra governo e sindacati. La quale dovrebbe concretizzarsi a partire dal 2023 e con una misura universale di flessibilità.
Prima di procedere, sulla questione è opportuno anche specificare che il nostro sistema previdenziale è in continuo sviluppo. Da anni si parla di stabilizzare i parametri di accesso anticipato alla pensione. Purtroppo, sinora si è sempre proseguito tramite opzioni estemporanee, che da un lato hanno risolto alcune situazioni contingenti. Ma dall’altro lato escludono migliaia di lavoratori che vivono situazioni di difficoltà in età avanzata dalla flessibilità previdenziale.
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Pensione anticipata 2022: i requisiti ordinari previsti dalla legge
Con l’avvento del 2022 non hanno subito modifiche i requisiti di accesso alla pensione anticipata ordinaria. I parametri di legge sono rimasti fermi in seguito al DL numero 4 del 2019, che di fatto ha sterilizzato ogni eventuale adeguamento fino al 2026.
L’uscita anticipata prevista dalla legge Fornero richiede di maturare almeno 42 anni e 10 mesi di versamenti, parametro che scende a 41 anni e 10 mesi per le donne. In questo caso, non è prevista l’applicazione di un parametro anagrafico.
Sull’erogazione del primo assegno viene però applicata una finestra mobile trimestrale di attesa. Resta in vigore per i lavoratori precoci che vivono situazioni di disagio la possibilità di ottenere l’uscita con 41 anni di versamenti (quota 41). I lavoratori dovranno aver effettuato almeno 12 mesi di contribuzione prima del compimento del 19mo anno di età. Dovranno inoltre rientrare in una delle quattro categorie individuate dal legislatore (disoccupati di lungo termine, invalidi civili, caregiver o addetti a mansioni gravose e usuranti).
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La pensione anticipata tramite la quota 102
Nel corso del 2021 è definitivamente terminata la sperimentazione legata alla quota 100. Coloro che hanno maturato i requisiti in tempo utile e che hanno scelto di non aderire in precedenza potranno comunque far valere l’opzione in virtù della cristallizzazione del diritto. Chi invece è rimasto escluso può beneficiare della quota 102. In questo caso, è possibile usufruire del meccanismo di flessibilità maturando nel 2022 almeno 64 anni di età e un’anzianità contributiva di 38 anni.
Anche in questo caso è prevista una finestra mobile trimestrale per i dipendenti privati e semestrale per il settore pubblico. È previsto inoltre il divieto di cumulo con altri redditi fino alla maturazione dell’età di accesso alla pensione di vecchiaia (67 anni). Fanno eccezione i redditi occasionali nel limite massimo di 5mila euro lordi annui.
Uscita flessibile tramite APE sociale 2022
La manovra ha rinnovato anche la cosiddetta APE sociale, estendendone la validità fino al prossimo 31 dicembre 2022. Di fatto, la tutela garantisce un’indennità massima di 1500 euro al mese a partire dai 63 anni e fino alla maturazione dei requisiti ordinari di accesso alla pensione.
Possono rientrare, come per la quota 41, disoccupati di lungo termine, caregivers, invalidi civili e addetti ai lavori gravosi e usuranti previsti dalla legge. Le lavoratrici madri beneficiano di una ulteriore agevolazione, con uno sconto sul requisito contributivo di 12 mesi per ogni figlio, nel limite massimo di due anni.
In questo caso, non parliamo di una tutela previdenziale ma assistenziale, visto che l’indennità accompagna il lavoratore fino alla maturazione della quiescenza.
Pensione anticipata tramite opzione donna con calcolo contributivo
Con la legge di bilancio 2022 si concretizza anche la proroga dell’opzione donna. La misura consente l’accesso anticipato all’Inps alle lavoratrici che hanno maturato almeno 58 anni di età (59 anni se autonome). Il requisito contributivo richiede invece di dimostrare almeno 35 anni di versamenti.
Le lavoratrici dovranno però accettare il calcolo interamente contributivo dell’assegno. Per molte, questo significa un taglio permanente dell’assegno che in alcuni casi può arrivare fino al 20% o 30%. In aggiunta, l’opzione pone all’ingresso una finestra temporale di attesa di 12 mesi, che si estende fino a 18 mesi per le lavoratrici autonome. I parametri devono essere maturati entro il 31 dicembre 2021.
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