Pagamenti in contanti, nel 2022 nuova soglia di 1000 euro
Pagamenti in contanti al centro del dibattito pubblico, dopo che sono stati previsti interventi di modifica alle regole di utilizzo. I decisori pubblici continuano infatti la strada già intrapresa nella lotta all’evasione fiscale. Tutto ciò, da un lato restringendo le possibilità di utilizzo del contante a somme sempre più basse. Dall’altro agevolando il ricorso alla moneta elettronica e all’utilizzo delle carte.
Il dato di fatto è che a partire dal prossimo 1° gennaio 2022 cambiano nuovamente le regole da conoscere per l’utilizzo dei contanti. La soglia massima degli importi che sarà possibile pagare tramite tale mezzo è stata fissata a 999,99 euro. Coloro che eccederanno il limite rischiano di trovarsi a saldare multe molto ingenti. Di fatto, l’importo del limite di legge si dimezza, visto che nel corso del 2021 è possibile eseguire pagamenti in contanti fino a 2000 euro.
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Pagamenti in contanti: in Europa siamo in fondo alla classifica
Come già detto, l’intenzione del governo consiste nel cercare di favorire i pagamenti elettronici, con l’obiettivo di contrastare l’evasione fiscale. I limiti stringenti partono dal presupposto che in Europa rappresentiamo un caso negativo per il ricorso ai contanti. La classifica ci vede terz’ultimi su 27 nazioni per numero di transazioni pro capite effettuate tramite carte. E tutto ciò, nonostante negli ultimi anni sono stati fatti molti passi in avanti rispetto a questa tematica.
L’introduzione del cashback di Stato e di altre agevolazioni fiscali legate ai pagamenti tracciabili ha di fatto favorito un aumento delle transazioni elettroniche. Una seconda iniziativa pensata per intervenire sulla problematica è stata la lotteria degli scontrini. Il governo ha inoltre previsto specifiche agevolazioni per i professionisti e commercianti che hanno deciso di dotarsi di Pos e sistemi di cassa collegati all’Agenzia delle Entrate.
Anche la pandemia ha avuto un certo impatto sulla questione, con una forte crescita dell’e-commerce. Ma il quadro generale permane ancora orientato verso un elevato ricorso al contante da parte di moltissimi cittadini.
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I nuovi limiti all’utilizzo dei contanti e ai prelievi presso il bancomat
Dal punto di vista operativo, a partire dal 1° gennaio 2022 la soglia dei pagamenti in contanti si abbasserà fino a 1000 euro. Attenzione perché il vincolo riguarda i pagamenti e non i prelievi. Non vi sono infatti ripercussioni dirette sui prelievi presso i bancomat. Resterà quindi possibile prelevare fino a 1500 euro senza rischiare di ricevere una multa.
Non vi sono rischi nemmeno nei versamenti sul proprio conto corrente, perché la somma eccedente 1000 euro (in contanti) può essere il frutto della ricezione di diversi pagamenti da numerosi soggetti.
Quali sanzioni si rischiano se non si rispettano i nuovi limiti ai pagamenti in contanti
Accanto ai nuovi limiti di pagamento sono state poste anche le sanzioni comminate nei casi in cui non avvenga il rispetto della legge. Dal 1° gennaio 2022 il rischio per coloro che eccedono il tetto massimo per i pagamenti in contanti è d’incorrere in multe salate. La sanzione minima per i privati corrisponde al tetto massimo fissato per il pagamento, ovvero a 1000 euro.
Diverso è il caso dei liberi professionisti e delle partite Iva, qualora omettano la segnalazione d’irregolarità sul pagamento in contanti. In questa evenienza, la multa parte da un minimo di 3mila euro per crescere fino a 15mila euro. Chi non comunica le irregolarità essendo però tenuto a farlo, rischia perciò conseguenze salatissime.
Perché il governo punta a restringere i pagamenti in contanti
La normativa sui pagamenti in contanti è quindi molto severa e ogni cittadino dovrà fare attenzione ai nuovi limiti. Anche se in buona fede, si rischia d’incorrere in multe salate. Il governo ha deciso di rendere sempre meno comodo e diffuso il pagamento in contanti perché rappresenta una modalità poco tracciabile per l’erario.
Al contrario, le carte elettroniche (come bancomat, carte ricaricabili e carte di credito) consentono la tracciabilità dei pagamenti. Un passaggio che scoraggio il nero e rende più facili i controlli da parte del fisco.
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