Reddito di cittadinanza: stop proroga del contratto per 2500 navigator
Reddito di cittadinanza verso una nuova riforma, con risvolti importanti anche per il personale deputato a garantire il collocamento dei beneficiari. All’interno della legge di bilancio 2022 sta infatti prendendo forma lo stop al rinnovo del contratto per 2500 navigator. Ovvero per quelle figure che si dovrebbero occupare di sostenere i percettori nel ricollocamento attivo sul mercato del lavoro.
Una situazione paradossale visto che l’intervento sul meccanismo di welfare potrebbe portare a creare nuovi disoccupati, mentre il suo scopo originale è quello di collocare i cittadini che vivono un periodo di disagio economico e lavorativo. D’altra parte, proprio questo aspetto del meccanismo di welfare (il ricollocamento attivo) è sempre stato deficitario, tanto da aver portato a numerose critiche negli ultimi mesi.
Reddito di cittadinanza e legge di bilancio 2022: il rinnovo del contratto dei navigator potrebbe saltare
Per capire in che modo potrebbe evolversi la situazione basta leggere la bozza della manovra. All’interno dello schema legislativo si legge che le Agenzie per il lavoro iscritte all’Albo e autorizzate da Anpal potranno svolgere le attività di mediazione tra domanda e offerta di lavoro, al fine di facilitare il ricollocamento dei percettori del reddito di cittadinanza. Il senso dell’articolo è chiaro: il ruolo svolto attualmente dai navigator dal prossimo anno potrebbe passare alle agenzie esterne accreditate.
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Quest’ultime si troverebbero quindi a lavorare in tandem con i centri per l’impiego, così come fanno attualmente i navigator. Le agenzie riceveranno il 20% dell’incentivo che attualmente viene previsto per i datori di lavoro in caso di assunzione di un soggetto debole. Di fatto, questo procedimento renderebbe inutile il rinnovo del contratto in scadenza per 2500 navigator.
Stop al contratto dei navigatori: i sindacati si preparano a scendere in piazza il prossimo 18 novembre
Lo stop al rinnovo contrattuale dei navigator rappresenterebbe quindi un cambio di passo rispetto al passato nell’amministrazione del reddito di cittadinanza. Un’eventualità che ha provocato la dura reazione dei sindacati, che parlano di un grave errore. Le parti sociali hanno sostenuto in una nota congiunta che i navigator “hanno reso un enorme contributo all’interno del sistema delle politiche attive nazionali, oltre che sulle attività specifiche legate al reddito di cittadinanza”.
Si tratta di “professionisti selezionati e formati”. Per le parti sociali, quanto previsto con la bozza della legge di bilancio 2022 rappresenta quindi un grave errore. Motivo per il quale Nidil Cigl, Felsa Cisl e Uil Temp si preparano alla mobilitazione, con una protesta indetta a Roma il prossimo 18 novembre 2021. In tale occasione, i navigator chiederanno di intervenire su “questa scelta sbagliata, affinché venga trovata una soluzione per dar loro continuità”.
Chi sono i navigator e quali funzioni hanno rispetto al reddito di cittadinanza
La figura del navigator è stata istituita con l’avvio del reddito di cittadinanza al fine di sostenere i centri per l’impiego nel percorso di reinserimento lavorativo. Quest’ultimo è destinato ai percettori del sussidio di welfare. Oltre a ciò, i navigator svolgono compiti e responsabilità supplementari. Ogni singola Regione assegna specifici task, in base alla convenzione firmata con Anpal Servizi.
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Durante il primo appuntamento con il cittadino i navigator completano le attività di verifica preliminari in merito ai requisiti posseduti e procedono a far sottoscrivere il patto per il lavoro. Successivamente ne controllano l’attuazione attraverso l’espletamento di diversi compiti. Organizzano incontri di verifica. Forniscono supporto operativo e motivazionale. Verificano il rispetto degli impegni assunti (in base alla normativa in vigore) e organizzano laboratori di ricerca attiva del lavoro.
Insieme ai centri per l’impiego, i navigator lavorano quindi per fornire al beneficiario del reddito di cittadinanza una proposta lavorativa considerata congrua. Per farlo, selezionano le opportunità più adatte, forniscono consulenza alle aziende sulle principali soluzioni contrattuali, sugli incentivi e sulle agevolazioni. Inoltre, supportano le aziende tramite un’attività di preselezione e monitorano l’andamento del rapporto lavorativo, oltre alla soddisfazione di beneficiari e aziende.
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