Fondo perduto cancellato: le novità del DL Fisco e Lavoro, ecco chi non avrà i contributi
Alcune partite IVA si vedranno escludere dall’opportunità di accedere al fondo perduto. Attenzione a chi possiede ricavi tra 10 e 15 milioni. Tutte le informazioni da conoscere al riguardo.
Contributi a fondo perduto 2021: tra le richieste che riceveranno esito negativo ci sono anche le partite IVA con ricavi compresi tra 10 e 15 milioni di euro. È quanto emerge dal DL Fisco e Lavoro, che di fatto va a cambiare l’impostazione del provvedimento. L’impatto è quindi importante tanto dal punto di vista imprenditoriale, quanto da quello fiscale. D’altra parte, il recente DL numero 99 del 2021 è intervenuto in modo drastico su diversi frangenti.
Si pensi, ad esempio, alla sospensione del concorso di Stato cashback. Un atto che insieme alla cancellazione dei contributi a fondo perduto, permetterà di risparmiare quasi 4 miliardi di euro. Soldi che saranno accantonati al fine di avviare nuove misure di aiuto e sostegno verso soggetti considerati maggiormente idonei alla ricezione di incentivi pubblici.
Fondo perduto 2021, ecco le partite IVA che si vedranno cancellare l’aiuto per via del nuovo decreto governativo
Dal punto di vista formale, non è difficile individuare la platea delle partite IVA che dovranno rinunciare all’aiuto promesso inizialmente con il Sostegni Bis. Il nuovo provvedimento governativo delinea infatti il perimetro della cancellazione, di fatto concretizzando quanto finora era rimasto in stato di ipotesi. Bisogna infatti sottolineare che fin dall’inizio l’estensione dei benefici a chi possedeva fatturati o compensi elevati era garantita solo in caso di disponibilità delle risorse.
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La cancellazione si rivolge quindi alle imprese o ai professionisti che presentano ricavi e compensi compresi tra i 10 ed i 15 milioni di euro durante il corso del precedente anno. Di fatto, la possibilità viene abrogata all’interno del DL n. 99 del 2011 attraverso la soppressione del comma n. 30 dell’articolo 1 del decreto Sostegni Bis.
In realtà, come già specificato, questi soggetti erano già legati alla verifica dell’effettiva presenza di risorse disponibili per il sostegno. Inizialmente, il decreto Sostegni Bis aveva infatti incluso queste categorie anche considerando la possibile eccedenza di risorse. L’allargamento della platea non è però attualmente considerata una priorità dal governo Draghi, che anzi punta a sostituire gli aiuti a pioggia varati durante la fase emergenziale con incentivi mirati.
Cancellazione del fondo perduto per alcune partite IVA: come saranno reimpiegati i fondi
Abbiamo già anticipato che le risorse raccolte con il DL Fisco e Lavoro attraverso la cancellazione del cashback e del contributo a fondo perduto per alcuni beneficiari saranno reindirizzati. In particolare, è già noto che parte dei risparmi finiranno a sostenere lo sblocco selettivo dei licenziamenti e lo stop ai rincari sulle utenze elettriche. Temi di forte attualità e che prospettano un impiego più efficiente delle risorse pubbliche.
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Sotto la lente di ingrandimento dei tecnici del governo ci sono ora altre iniziative emergenziali che potrebbero venire cancellate, sempre con il fine di riordinare i fondi disponibili. Così, nelle scorse ore si è tornati a parlare della possibilità di cancellare anche la lotteria degli scontrini. Un’opzione che permetterebbe di riutilizzare altri 2 miliardi di euro per indirizzarli verso provvedimenti ritenuti maggiormente utili e inclusivi.
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